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Indelfab di Fabriano, i lavoratori: «Noi vogliamo lavorare»

Il sostegno al reddito è «Un piccolo passo», hanno ribadito i rappresentanti dei sindacati di categoria Fim-Fiom-Uilm. «C'è ancora un'intesa da sottoscrivere»

Assemblea lavoratori Indelfab di Fabriano

FABRIANO – «Un piccolo passo, c’è ancora un’intesa da sottoscrivere». Con queste parole i rappresentanti dei sindacati di categoria Fim-Fiom-Uilm, rispettivamente Gianpiero Santoni, Pierpaolo Pullini i Isabella Gentilucci, hanno aperto questa mattina, 18 settembre, l’assemblea con i lavoratori della Indelfab di Fabriano, ex JP Industries.

Un’assemblea per illustrare quanto accaduto nel corso della video conferenza di ieri pomeriggio, 17 settembre, con ministero dello Sviluppo economico, ministero del Lavoro, Regioni e parti sociali. Vale a dire, l’impegno concreto dell’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, di ritirare la procedura di mobilità per l’intera forza lavoro: 583 dipendenti, di cui 300 residenti nel fabrianese. In cambio di nuovo utilizzo di ammortizzatori sociali: 10 settimane con causale Covid, che partirebbero retroattivamente dal 7 settembre scorso, e sei mesi almeno di cassa integrazione per cessazione attività, prorogabile pare di un ulteriore semestre.

«Nel frattempo continueremo le interlocuzioni già avviate con potenziali nuovi investitori e già dalla prossima settimana organizzeremo un confronto con le associazioni imprenditoriali di Umbria e Marche per trovare nuovi investitori per l’area ex-Merloni, anche in vista dell’apertura ad inizio ottobre del bando della legge 181 che prevede agevolazioni pubbliche agli investimenti per complessivi 26 milioni di euro», le rassicurazioni della sottosegretaria al Mise, Alessia Morani.

Tornando all’assemblea odierna, i rappresentanti delle parti sociali hanno ribadito a chiare lettere che il cammino è ancora molto lungo. «Adesso tocca alle Istituzioni mantenere le promesse sulla cassa integrazione, ma soprattutto sul piano di rilancio industriale con o senza l’imprenditore. Chiederemo subito un confronto con la nuova maggioranza che governerà la Regione Marche per i prossimi cinque anni per capire gli spazi di manovra. E poi ci aspettiamo che anche il Governo confermi tutte le promesse», hanno concluso. Da parte loro, i lavoratori presenti hanno sicuramente tirato un profondo sospiro di sollievo per la conferma degli ammortizzatori sociali, «che ci consentono un minimo di sostegno al nostro reddito, ma noi vogliamo lavorare. A noi interessa solo questo», hanno ribadito.