FABRIANO – «La fine di una triste e lunga storia» . Questo l’incipit della nota a firma Pierpaolo Pullini, componente della segreteria della Fiom di Ancona nonché responsabile del distretto economico di Fabriano, sulla firma dell’accordo per il licenziamento collettivo di 489 dipendenti della Indelfab (ex JP industries), avvenuto proprio l’ultimo giorno utile ai fini dell’espletamento della procedura di mobilità. «Un fallimento non solo societario e di un progetto di azienda mai realmente partita, ma dell’intero sistema paese, incapace di trovare una soluzione lavorativa dentro uno dei più grandi disastri industriali; questo nonostante la valanga di soldi pubblici utilizzati sotto forma di ammortizzatori sociali, nonostante tutti i sacrifici fatti dalle lavoratrici e dai lavoratori ed a fronte delle innumerevoli disponibilità date, sempre pronti a credere e a sperare nelle promesse fatte, confidando negli impegni istituzionali ed imprenditoriali, che purtroppo alla fine si sono tutti dimostrati vuoti», prosegue Pullini.
La dichiarazione
L’impossibilità di ricorrere ad ulteriori ammortizzatori sociali, per la salvaguardia occupazionale, dichiarata dal Ministero del Lavoro ha portato le parti sociali a siglare l’accordo, dopo aver ottenuto da parte della Curatela l’impegno a ritirare i licenziamenti qualora subentrassero altri strumenti o manifestazioni di interesse a rilevare l’azienda, che ad oggi non sono pervenute. «La Fiom di Ancona esprime profonda preoccupazione per il futuro occupazionale delle persone interessate e per il territorio montano in generale, al tempo stesso si augura che possibili manifestazioni di interessi si propongano per l’acquisto complessivo dell’azienda, o anche solo di asset e/o immobili, tenendo comunque conto in ogni caso dell’esigenza di salvare e tutelare più posti di lavoro possibili». Altresì si «ritiene indispensabile, anche alla luce dei fondi destinati al rilancio dell’industria manifatturiera dal PNRR, uno sforzo ulteriore da parte delle Istituzioni per adoperarsi a non lasciare morire un patrimonio industriale importante strategico come quello rappresentato dalla Indelfab di Fabriano e così definito più volte sia dal Mise che dalla Regione, utilizzando anche risorse finalizzate alla risoluzione delle crisi industriali ed al rilancio del Paese e delle aree colpite da anni di processi di desertificazione industriale. Politiche attive, progettualità industriale, salvaguardia del made in Italy e delle filiere produttive, accompagnamento alla pensione e staffetta generazionale, sono tutti temi generali che si materializzano in maniera drammatica nell’area del fabrianese, dove la Indelfab rappresenta l’emblema di un declino industriale la cui tendenza può essere invertita solo con una vera progettualità e con un’azione sinergica di tutti», si conclude la nota.