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Inflazione a +11.8%, Federconsumatori Pesaro: «Le famiglie spenderanno 3.500 euro in più all’anno»

L’osservatorio Istat parla di un dato record dal 1983. L’associazione: «Governo faccia di più con il decreto aiuti»

PESARO – Inflazione: a ottobre tocca quota +11,8%, le ricadute per ogni famiglia ammontano a + 3.516,40 euro annui.

Il dato Istat parla chiaro e Federconsumatori Pesaro lancia l’allarme. «L’Istat rivede lievemente al ribasso le stime dell’inflazione nel mese di ottobre: il tasso si attesta al +11,8% su base annua e al +3,4% su base mensile. Resta su livelli record anche il tasso relativo al carrello della spesa, che si attesta al +12,6%, il dato più elevato da giugno 1983.

Preoccupa la crescita dei costi, non solo in campo energetico, dove il tasso schizza dal +44,5% di settembre al +71,1%, ma anche in campo alimentare, con il tasso che raggiunge quota 13,1% (da +11,4% di settembre)».

Per Federconsumatori «alla luce di tassi così elevati le ricadute per le famiglie saranno pesantissime: secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori gli aggravi ammonteranno a + 3.516,40 euro annui a famiglia, di cui +728 euro annui solo nel settore alimentare. L’insieme di tali rincari pesa in maniera insostenibile sulle spalle dei cittadini, che, sempre più numerosi, lamentano presso i nostri sportelli disagi e difficoltà».

Questo si rifletterà su carrello della spesa: dal calo del consumo di carne e pesce del -16,8%, alla riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 12,9% dei cittadini), al ricorso sempre più assiduo a offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 46% dei cittadini). In tale contesto gli sconti del Black Friday assumono un nuovo significato: la maggior parte di chi acquisterà lo farà in vista delle festività natalizie oppure effettuerà acquisti nel settore alimentare.

«I dati dimostrano quanto sia urgente e necessario che il Governo intervenga per sostenere le famiglie, specialmente quelle meno abbienti, che sono le più penalizzate dalla crescita inflattiva. Le prime risposte contenute del Dl Aiuti quater sono a nostro avviso ancora insufficienti in tal senso: troppo poche le risorse destinate ai cittadini, incomprensibile l’esclusione degli utenti domestici dall’accesso alla rateizzazione delle bollette, manca inoltre ogni riferimento alla sospensione dei distacchi per morosità.

Sono ancora molte le operazioni da mettere in campo se si vuole veramente invertire la rotta di tale andamento, che sta innescando una spirale negativa di crisi e calo della domanda.

Chiediamo, pertanto, che il Governo prenda seri provvedimenti di contrasto ai fenomeni speculativi, rafforzando i poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e istituendo degli Osservatori territoriali dedicati, con la partecipazione attiva delle Associazioni dei consumatori. È improrogabile, inoltre, una profonda revisione e riforma delle aliquote IVA, che preveda una sterilizzazione ed un contenimento su tutti i beni primari: secondo le nostre stime si risparmierebbero, in tal modo, 531,57 euro annui a famiglia».