L’innovazione scende in campo per la tutela dei consumatori e della filiera agricola. Anche nell’agroalimentare avanza l’uso della blockchain, la tecnologia “a catena di blocchi”, registro digitale aperto e distribuito delle transazioni, in cui i singoli record (i “blocchi”) sono collegati tra loro in un unico elenco (“catena”), e i cui partecipanti alla rete possono verificare qualunque passaggio e recuperarne la storia ma non cancellarla o modificarla. Uno strumento dalle molteplici applicazioni e formidabile per garantire la qualità di un prodotto e dell’intera filiera.
Nelle Marche gli esempi sono diversi e sempre più numerosi, ma tra i più recenti c’è quello del sodalizio tra Mancini Pastificio Agricolo, azienda con sede a Monte Sanpietrageli in provincia di Fermo, fondata nel 1940, e la PMI innovativa Apio di Ripatransone (Ap), nata dall’idea di un gruppo di studenti dell’Università Politecnica delle Marche – Lorenzo Di Berardino, Alessandro Chelli, Matteo di Sabatino, Alex Benfaremo – per fornire alle aziende strumenti digitali.
Le due aziende hanno collaborato per dotare le confezioni di pasta di un QR Code che permetta di raccontare al consumatore la storia che porta alla creazione del prodotto finito. Tutto questo è stato reso possibile grazie a Trusty, la piattaforma che utilizza la tecnologia blockchain ideata da Apio per le aziende del comparto agroalimentare e sviluppata in collaborazione con Var Group su tecnologia IBM Food Trust. Scansionando il QR-Code stampato sul fondo delle confezioni di pasta, con lo smartphone, il consumatore può conoscere istantaneamente e senza intermediari le varie fasi di produzione, inclusa la filiera di approvvigionamento e distribuzione. Uno spazio digitale che può essere personalizzato dal produttore con documenti, tra cui certificazioni e attestati, foto, video e contenuti creativi insieme a tutte le informazioni necessarie al consumatore per immergersi completamente nella narrazione.
«Mancini produce pasta solo con il grano che coltiva direttamente nei campi che lo circondano nel cuore delle Marche, ottenendo ogni anno un prodotto vivo, figlio dell’annata agraria. L’apertura a novità tecnologiche è tra i valori fondamentali dell’azienda e l’adozione di uno strumento innovativo digitale come Trusty lo testimonia. Sono fiducioso nell’apprezzamento da parte dei consumatori della trasparenza di questo servizio, sicuramente utile anche per raccontare al meglio la verità del nostro lavoro quotidiano», fa sapere Massimo Mancini, agronomo e titolare dell’omonimo pastificio.
«Siamo felici di poter dar voce a un’eccellenza del territorio come Pasta Mancini – Alessandro Chelli, CEO e co-fondatore di Apio -. Il suo impegno nel mantenere saldo il legame con la sua terra e nell’impiegare tecniche e metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, meritano di essere valorizzati. La tecnologia blockchain è lo strumento giusto per farlo, in quanto garantisce la trasparenza e l’autenticità delle informazioni. Oggi il consumatore ha sempre più bisogno di queste certezze per completare i suoi acquisti».
La collaborazione tra le due realtà marchigiane è stata protagonista di Blockchers, progetto europeo lanciato nel 2019 col fine di supportare lo sviluppo delle DLT (Tecnologie Distributed Ledger) nel contesto delle SME (Small Medium Enterprise), venendo riconosciuta tra i 4 progetti più interessanti presentati nel campo Food-Water.