Anche Wikipedia, l’enciclopedia libera e collaborativa più consultata in internet, registra il cambio di proprietà di Ubi Banca, che da ieri sera è ufficialmente sotto il controllo di Intesa san Paolo per oltre il 90% del capitale sociale. Alla voce “Ubi Banca” si legge infatti: “a partire dal 27 luglio 2020, UBI è parte del gruppo bancario Intesa San Paolo“. Forse le date non sono precisissime: da tempo era chiaro che sarebbe andata a buon fine la scalata lanciata, a sorpresa, lo scorso mese di febbraio dall’istituto guidato da Carlo Messina su quello bergamasco guidato da Victor Massiah – quest’ultimo pervicacemente ancorato ad un piano industriale “stand alone” e senza aperture a nuove aggregazioni – ma solo ieri sera (giovedì 30 luglio) i giochi si sono ufficialmente chiusi con il termine ultimo per l’adesione all’Opas offerta di pubblico acquisto e scambio di azioni.
Ieri sera dunque, 30 luglio, al termine della giornata di contrattazioni sui mercati finanziari, Borsa Italiana ha fatto sapere che le adesioni all’Opas sono state pari al 90,206%; in totale piccoli e grandi azionisti di Ubi Banca hanno consegnato 1,03 miliardi di azioni a Intesa Sanpaolo. Avendo superato il 90% del capitale di Ubi, ora Intesa ha l’obbligo di acquistare i titoli rimanenti dagli azionisti che ne dovessero fare richiesta.
«Portiamo a termine un’operazione che ci vede tutti vincitori: grazie alla decisione – di cui siamo orgogliosi – del 90,2% degli azionisti di UBI Banca di entrare a far parte di Intesa Sanpaolo, daremo vita a una nuova realtà in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano e di ricoprire un ruolo di leader nello scenario bancario europeo. L’operato delle Autorità competenti, nei confronti delle quali esprimo vivo apprezzamento, ha consentito di concludere l’operazione nei tempi previsti. Altrettanto decisiva è stata la professionalità del team di Intesa Sanpaolo, impegnata in questo complesso progetto e dei consulenti che ci hanno assistito», ha dichiarato ieri sera Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.
«Sarà il cda di intesa Sanpaolo a deliberare sull’avveramento delle condizioni sospensive – ha proseguito Messina – La creazione di una nuova realtà, leader nella crescita sostenibile e inclusiva, forte del radicamento nei territori di appartenenza, genererà benefici per chiunque ne sarà parte: gli azionisti, ora ancora più numerosi, pilastro alla base del posizionamento della nostra banca ai vertici europei del settore; le famiglie, che con i loro risparmi rappresentano la base delle prospettive di crescita della banca; le imprese, di cui sosterremo i progetti di rilancio e espansione, in particolare nei mercati internazionali. Le persone costituiscono il principale punto di forza del gruppo: nei prossimi mesi la valorizzazione dei nuovi colleghi provenienti da UBI sarà per me un aspetto prioritario. Contiamo su di loro per dar vita ad un gruppo, capace di affrontare le nuove sfide in Europa».
Il Ceo di Intesa San Paolo ha fatto inoltre sapere che «Ubi è una banca ben amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità, grazie al lavoro svolto dal CdA, dal Consigliere Delegato e dal management. Aver avviato, primi a livello europeo, una nuova fase di rafforzamento del settore bancario, è la dimostrazione di come il nostro Paese possa giocare da protagonista in campo internazionale. La nuova realtà potrà contare sulle elevate qualità professionali delle oltre 100.000 persone che ne faranno parte e avrà un ammontare di impieghi per oltre 450 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani ci affidano supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: si tratta di cifre espressione delle capacità dei nostri imprenditori e della solidità del patrimonio delle nostre famiglie, gli elementi alla base della forza dell’economia italiana».
«Intesa Sanpaolo è profondamente radicata nelle aree in cui opera: è un tratto qualificante del nostro Dna. In questi mesi abbiamo presentato importanti iniziative a favore delle comunità di riferimento di Ubi: entriamo in maniera forte questo impegno, su di esso costruiremo questa nuova realtà. Sentiamo questo impegno in maniera ancora più profonda nella fase che segue alla pandemia: siamo convinti che la nostra banca – motore dell’economia reale e sociale – rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale obiettivo», ha concluso Messina.