FABRIANO – «Celebriamo un momento all’insegna della semplicità, come tanti altri che accompagnano la nostra vita, dedicando un ricordo ad un uomo, un sacerdote che ha compiuto il suo compito pastorale fervido di bontà, saggezza e giovialità».
Dopo questo messaggio il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Stefano Russo, ha benedetto la targa, realizzata da Metello Gregori, con la quale è stato intitolato, nei giorni scorsi, lo stadio di Argignano a don Sergio Mazzoli, per ventidue anni parroco di questa frazione di Fabriano. Colui che, con la sua donazione ha reso possibile la realizzazione di una struttura sportiva con terreno di gioco ben curato, dotato di un efficiente impianto di illuminazione, spogliatoi puliti e ed ampi e al servizio degli interessi sportivi e dei contenuti sociali di servizio.
La cerimonia di intestazione è stata preceduta dalla introduzione dell’attuale parroco di Argignano, don Marco Strona, affiancato nel tratteggio della figura di don Mazzoli, da don Leopoldo Crocetti: «Ha saputo sopportare con spirito, sentimento ed intelletto i due ultimi anni della sua vita (1919-1999) a causa della perdita della vista, con la passione della moto e la sigaretta e la battuta sempre pronta, sapeva ascoltare ma al momento giusto interveniva dicendo: zitti, mò parlo io”».
Ordinato sacerdote nel 1946, don Sergio, ha svolto l’ufficio di parroco in varie località: Camponocecchio di Genga, Paterno di Fabriano e, infine, dal 1967 fino alla sua morte ad Argignano. È stato rettore della chiesa di Santo Stefano, di Bassano, insegnante presso il seminario, amministratore del Consiglio Diocesano, consulente dell’Istituto Diocesano. Don Leopoldo Crocetti ha concluso la cerimonia continuando a tratteggiare la vita di don Mazzoli, con aneddoti, motti d’animo e battute e con l’intonazione, accompagnandosi con la fisarmonica, di una brano molto conosciuto di musica leggera, intonato dal pubblico festante e plaudente. Il tutto è stato “condito” da un momento conviviale organizzato dal Circolo Fenalc di Argignano.