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Intossicazione alimentare da tonno, in dieci al pronto soccorso

Dieci casi di lieve intossicazione alimentare nella provincia di Ancona. Quattro a Senigallia, altrettanti a Castelfidardo e due a Fabriano, i giovani sono però di Sassoferrato. Tutti hanno avuto la sindrome sgombroide, una patologia simil-allergica alimentare causata dall’ingestione di un’elevata quantità di istamina

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Dieci casi di lieve intossicazione alimentare nella provincia di Ancona. Quattro a Senigallia, altrettanti a Castelfidardo e due a Fabriano. In quest’ultimo caso, i due ragazzi sono residenti a Sassoferrato. A far ricorrere tutte e dieci le persone alle cure del Pronto soccorso dei rispettivi ospedali, la sindrome sgombroide, una patologia simil-allergica alimentare causata dall’ingestione di un’elevata quantità di istamina. Quest’ultima era su alcune partite di tonno, provenienti dalla Spagna e diffuse su tutto il territorio nazionale da distributori italiani.

Un’allerta nazionale che ha colpito anche la Provincia di Ancona. «Il Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale dell’ASUR Marche – Area Vasta 2 conferma che non sono più in commercio, anche perché è stata superata per entrambi la data di scadenza, i due lotti di prodotti ittici che, dal 27 aprile scorso, avevano causato in alcuni cittadini la sindrome sgombroide, una patologia simil-allergica alimentare causata dall’ingestione di un’elevata quantità di istamina. Questa sostanza si può accumulare in alcune specie ittiche a causa di una scorretta conservazione dei prodotti: i responsabili sono, infatti, alcuni batteri presenti sulla cute dei pesci. I casi, tutti risolti, sono stati segnalati dal pronto soccorso di Fabriano (due), dal pronto soccorso di Senigallia (quattro) e dalla guardia medica di Castelfidardo (quattro)», si legge nella nota diffusa. I due casi di Fabriano riguardano due giovani residenti a Sassoferrato. Dopo aver consumato del tonno in un locale della città della carta hanno iniziato ad avvertire alcuni sintomi da intossicazione alimentare. Si sono prontamente recati al Pronto soccorso dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. I sanitari hanno provveduto alle cure del caso e, nel breve volgere di un paio d’ore, li hanno dimessi. I pazienti hanno dichiarato di aver consumato tonno decongelato e, nella maggior parte, hanno specificato che questo era stato sottoposto a cottura, in due casi era stato, invece, consumato crudo. L’istamina non viene comunque eliminata dalla cottura.

Ricevuta la segnalazione fabrianese, il personale del servizio Igiene Alimenti si è prontamente attivato. Nel frattempo, sono giunti gli altri avvisi da Senigallia e Castelfidardo. In poco tempo si sono riuscite a individuare le due partite di tonno. Sono state effettuate le analisi del caso e si è riscontrata la presenza di istamina. Entrambe appartenevano a un’unica ditta spagnola. «Le aziende italiane che avevano distribuito il prodotto nell’Area Vasta 2 avevano immediatamente attivato le procedure di ritiro-richiamo», si specifica nella nota.

Altre segnalazioni sembrano siano giunte anche dall’Emilia-Romagna. Per questo, nei giorni scorsi, è stato diramato un bollettino di allarme che ha valore sull’intero territorio italiano. Si cerca, così, di controllare tutte le partite di tonno provenienti dall’estero.