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Italbasket, l’osimana Caterina Biondini sul tetto d’Europa

La 28enne di Osimo è il preparatore fisico della nazionale Under 16 femminile che sabato scorso ha conquistato la medaglia d’oro ai campionati Europei di Kaunas in Lituania

OSIMO – C’è anche un po’ di Osimo nella straordinaria impresa della Nazionale di basket under 16 campione d’Europa. Il preparatore fisico delle azzurrine è infatti l’osimana Caterina Biondini, 28 anni e una laurea in Scienze Motorie, alla sua terza esperienza con l’Italbasket, ma da sempre nel mondo della pallacanestro, prima da giocatrice e poi come preparatore atletico di tutte le squadre della Robur family. «Nel basket praticamente ci sono nata – spiega Caterina – mio padre è un ex giocatore e io sono cresciuta tra le mura di Osimo, una città che è sempre vissuta di pallacanestro. Penso che questo sport faccia parte del mio dna».

Come è arrivata la chiamata della Nazionale?
«Questa è la mia terza estate in azzurro, devo ringraziare Matteo Panichi, il preparatore delle Nazionali maggiori, che mi ha dato l’opportunità di vestire questa maglia così importante».

Quando hai capito che questa squadra poteva essere la più forte?
«L’atteggiamento delle ragazze ha fatto la differenza: la dedizione al lavoro, l’impegno e la loro concentrazione focalizzata su una partita alla volta senza pensare troppo in avanti ci hanno permesso di scalare passo dopo passo la vetta».

Chi è stata la prima persona che hai sentito dopo la vittoria?
«Il telefono era come impazzito, messaggi meravigliosi ai quali sto ancora rispondendo, ma quel momento andava vissuto e goduto con chi era lì con me, lontano dalla tecnologia e dai social».

Cosa ti porti dentro di questa esperienza?
«Ancora non ho realizzato appieno cos’è successo, controllo di avere la medaglia ogni 5 minuti e mi do qualche pizzico per vedere di esser sveglia. Essere in Nazionale è un grandissimo onore, vincere una medaglia d’Oro vestendo questa maglia….è più di un sogno. E’ difficile spiegare tutte le sensazioni e le emozioni che si provano dopo 42 giorni di raduno, di vita insieme con le giocatrici e lo staff. Solo chi lo vive penso si possa immaginare cosa ci sia dietro ad una competizione del genere».

Il prossimo obiettivo che speri di realizzare…
«Come si dice… “Ad maiora”. Ma in questo momento soprattutto di riuscire a dormire un po’, perché forse qualcuno stenterà a crederci,ma siamo già di nuovo a lavoro».