JESI – Per contenere l’aumento dei contagi di Covid-19, che già ha spinto il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli a far scattare la zona rossa in tutto l’Anconetano, a Jesi vengono chiuse tutte le scuole. La didattica prosegue solo a distanza.
Il sindaco di Jesi Massimo Bacci ha infatti disposto, a partire da domani 3 marzo, la sospensione dell’attività didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, compresi gli asili nido, i centri per l’infanzia e le scuole materne.
Il provvedimento resterà in vigore fino a venerdì 5 marzo, giorno al termine del quale entrerà in vigore il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che prevede le nuove misure per le zone rosse.
«Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri prevede che se l’incidenza settimanale dei casi è superiore a 250 ogni 100 mila abitanti scatta in automatico la zona rossa – dice il sindaco Bacci -. A Jesi siamo ad un numero di casi più che doppio rispetto a tale soglia. Non solo: la percentuale di incremento di contagio nelle varie fasce di età da 0 a 18 anni è a un livello tale da far venire i brividi. Ecco perché – non essendo stato assunto a livello regionale, con l’introduzione della zona rossa, anche un provvedimento di sospensione dell’attività didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado – ho ritenuto doveroso assumere io tale decisione a partire da domani e fino a venerdì prossimo».
Prosegue il primo cittadino Jesino: «Me ne assumo la paternità, come faccio sempre, tra l’altro essendo come sindaco il primo responsabile della sanità pubblica. Capisco e comprendo i disagi che possono crearsi – specie per quelle famiglie dove i genitori lavorano e hanno difficoltà a trovare qualcuno a cui lasciare i figli più piccoli – ma la situazione, credetemi, rischia di andare davvero fuori controllo se non si assumono decisioni drastiche. Ad ulteriore chiarimento: lo stesso nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che entrerà in vigore sabato 6 marzo, prevede la didattica a distanza in tutte le scuole di ogni ordine e grado di città inserite in zona rossa. E dunque tale scenario, purtroppo, si prefigurerà ancora a lungo».