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Condannata l’attivista del documentario Loza

L'attività di Francesca Peirotti era stata ripresa dal documentario Loza, proiettato a Jesi nell'ambito della rassegna Ka a cui aveva partecipato Erri de Luca

Ka jesi
Il pubblico delle grandi occasioni ha seguito la serata della rassegna Ka in Piazza delle Monnighette

JESI – Cuneese di origine, Francesca Peirotti è stata condannata dalla corte d’appello di Aix En Provence a sei mesi di carcere per aver trasportato su un furgoncino dei migranti fino a Nizza. A riportare la notizia è La Repubblica che racconta l’azione della 31enne per aiutare un gruppo di migranti eritrei e del Ciad, tra cui un neonato.

KA Erri de luca
Erri De Luca

Francesca un legame con Jesi lo ha (leggi l’articolo): quanto la rassegna Ka-Nuovo immaginario migrante, ha portato in città lo scorso giugno il documentario Loza. In quell’occasione si era parlato, alla presenza dello scrittore Erri de Luca e dell’attività Gabriella Guido del confine tra legalità e solidarietà. Lo scrittore napoletano aveva espresso chiaramente la sua posizione: A spingere queste persone è la forza della disperazione: «Ho visto centinaia di persone ammassate, con la pelle bruciata da acqua di mare e nafta, rimanere immobili, in silenzio, senza cibo. Quando vedono la salvezza, quel sentimento si trasforma in speranza».

Francesca nel documentario aveva aiutato la piccola Loza, una migrante del Sidan di 5 anni, a ricongiungersi con la mamma e con il fratello. La famiglia si era persa di vista dopo lo sbarco: era il 2016, i trafficanti avevano promesso un viaggio sicuro verso l’Europa per 2.500 dollari, ma la traversata attraverso il Mediterraneo si è trasformata in un incubo. La storia vera di questa migrante è stata raccontata da Jean-Sébastien Desbordes, Matthieu Martin e Nicolas Berthelot (Francia, 2016, 26’) nel documentario. Francesca ha annunciato di voler fare ricorso alla condanna.

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