JESI – In mattinata è stata depositata al protocollo del Comune di Jesi la proposta di referendum abrogativo delle delibere di giunta e di consiglio comunale che hanno predisposto l’accettazione dell’eredità di Cassio Morosetti di 2 milioni di euro, che comporta lo spostamento della fontana dei leoni da piazza Federico II a piazza della Repubblica, dov’era originariamente decenni fa.
Roberto Vecci, Gabriella Cantarini, Andrea Pieralisi, Stefania Loreti, Giampiero Carducci, Antonella Nicoletti, Andrea Antolini, Stefano Bornigia, Claudia Lancioni, Marco Giampaoletti sono i dieci promotori del referendum abrogativo, che ritengono che «la scelta espressa dal solo testatore di spostare la fontana delle leonesse da piazza Federico II a piazza della Repubblica, che va ad incidere su due luoghi simbolo delle relazioni sociali cittadine e che non era prevista nel programma di mandato dell’attuale amministrazione comunale, deve essere condivisa con i cittadini e le cittadine di Jesi e non può essere blindata dentro il palazzo comunale».
Gli stessi ritengono inoltre che «l’alternativa offerta dallo stesso testatore, di devolvere il lascito in beneficenza (in parti eguali a favore della “Fondazione Opera San Francesco per i poveri” di Milano Viale Piave n.2, del “Pane Quotidiano” di Milano Viale Toscana n.28 e della “Lega del Filo d’Oro” di Osimo, Via Montecerno n.1) sia una valida opzione che consente di dare alle risorse offerte dal signor Morosetti un approdo etico sicuramente consono alla drammaticità delle circostanze attuali».
I promotori del referendum proseguono: «Alla luce della bocciatura, proprio in consiglio comunale, della richiesta di un referendum consultivo sul punto e delle tante sollecitazioni che ci arrivano da cittadini e cittadine che vogliono potersi pronunciare sulla questione, nonché dell’approvazione allo scorso consiglio comunale del 30 novembre della delibera n. 185 avente ad oggetto un mero atto di indirizzo politico proprio relativo all’accettazione del lascito, i sottoscritti hanno ritenuto di dover proporre un referendum abrogativo, ai sensi dell’art. 18 dello Statuto Comunale e degli artt. 25 e ss. del Regolamento sugli Istituti di Partecipazione.
Ora rimaniamo in fiduciosa attesa del vaglio del Comitato dei Garanti, pronti a raccogliere le firme».