JESI – Poco più di 35 mila euro di lavori per la divisione architettonica interna dell’immobile di via Guerri acquistato dal Comune di Jesi e destinato a ospitare il primo laboratorio regionale per la ricerca, il trasferimento tecnologico e la formazione sul tema industria 4.0 Un primo intervento utile a ricavare ulteriori ambienti di lavoro e spazi tecnici con pareti in cartongesso o muratura. Seguirà poi uno specifico progetto per gli impianti. La Giunta ha intanto approvato questa fase iniziale dei lavori.
La “Piattaforma collaborativa Industria 4.0” (“Human digital flexible Factory of the future laboratory”) è un progetto regionale partito nel 2018 per sostenere le imprese del territorio con modalità innovative. Ventitré le realtà che partecipano: diciannove imprese più le due università – la Politecnica delle Marche e l’ateneo di Camerino– Meccano e la Fondazione Cluster Marche. Fra i privati coinvolti, aziende come Loccioni, Filippetti, Elica, Aea, Lube, Simonelli. E poi piccole e medie imprese di settori dalla meccatronica all’agroalimentare, dal calzaturiero all’arredo. Una aggregazione pubblico- privata formatasi intorno all’idea che lo sviluppo del paradigma di Industria 4.0 debba garantire una adeguata valorizzazione del capitale umano delle aziende di fronte alla rivoluzione tecnologica in atto.
Si legge nel progetto: «Saranno messe a punto soluzioni innovative basate su robot collaborativi di varie taglie e capacità di carico, sistemi per controllo di qualità, sistemi intelligenti di gestione della fabbrica, sistemi flessibili per poter gestire produzioni diverse con tempi di allestimento estremamente brevi, sistemi per la sicurezza dei dati, per il monitoraggio dell’ambiente e degli operatori in grado di rendere la fabbrica simbiotica con gli operatori stressi e concretizzare il principio dello human centered manufacturing». Scopo del laboratorio, dare alle aziende la possibilità di entrare a contatto con l’innovazione, conoscerla, sperimentarla, capirne i possibili impatti e l’utilità per le rispettive attività.
Cinque i filoni lungo i quali si lavorerà: la robotica collaborativa, dove robot di nuova generazione collaborano con l’uomo; la realtà virtuale e aumentata; i Cyber Physical Systems, che assistono l’operatore negli impianti di produzione automatizzata in linea; cybersecurity e protezione di reti e sistemi; il cosiddetto internet of things, l’internet “delle cose”, per l’estrazione di informazioni utili da grandi quantità di dati o big data, attraverso sistemi informatici.
L’investimento è sostenuto con un finanziamento triennale della Regione Marche. Il laboratorio, con un piano di sviluppo per sette anni, mira a diventare punto di riferimento non solo per il territorio regionale ma anche nel panorama nazionale ed europeo.