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Jesi, quattro mesi per completare il nuovo Centro Ambiente

L’intervento prevede la demolizione degli edifici pericolanti e non necessari, una differente distribuzione degli spazi aperti per separare l’area riservata ai cittadini da quella in cui operano i dipendenti della Jesiservizi e nuovi accessi per i mezzi

Il rendering del nuovo Centro Ambiente realizzato da Agnese Cerioni

JESI – Partiranno fra qualche settimana, e si concluderanno nel giro di un paio di mesi, i lavori di riqualificazione al Centro Ambiente del campo Boario. L’amministrazione tira dritto nonostante le rimostranze di alcuni residenti.

L’intervento prevede la demolizione degli edifici pericolanti e non necessari, una differente distribuzione degli spazi aperti per separare l’area riservata ai cittadini da quella in cui operano i dipendenti della Jesiservizi, la messa in sicurezza e il miglioramento ambientale dei piazzali, l’apertura di un cancello in viale Don Minzoni (vicino al torrente Granita) che servirà come ingresso ed uscita dei mezzi della raccolta dei rifiuti e degli scuolabus, senza che gli stessi debbano più entrare da via Granita e dunque attraversare il quartiere San Giuseppe.

«Il Centro Ambiente – spiega l’amministrazione – sarà a servizio dei cittadini per la raccolta dei materiali da avviare al recupero e che, per dimensioni o quantità, non possono essere lasciati nei contenitori della raccolta differenziata: parliamo di carta, vetro, plastica, legno, ferro, sfalci e potature, materiale elettronico. Da sottolineare che non vengono portati al Centro Ambiente i rifiuti raccolti con il servizio porta a porta, ad eccezione del vetro. I materiali raccolti, vengono portati ai centri di recupero entro 48 ore dal loro arrivo».

Alla luce delle tante polemiche e della partecipata petizione avviata nel quartiere di San Giuseppe, dal Comune ribadiscono che «al Centro Ambiente non possono essere in alcun modo lasciati dai cittadini né i rifiuti organici né quelli indifferenziati (il grigio), vale a dire le tipologie di rifiuti che sono più soggette a cattivo odore».

«Viene definitivamente abbandonato il piano di recupero approvato nel 2007 che prevedeva l’intera cementificazione dell’area – fa sapere ancora la giunta Bacci -. Attraverso quel Piano, nell’area ex mattatoio sarebbero dovuti sorgere due palazzi come la cosiddetta torre Erap di Via Tessitori (oltre 5.500 metri quadrati di superficie residenziale). Non solo nell’area dove sorge il Centro Ambiente era addirittura prevista una cementificazione di oltre 13 mila metri quadrati di superficie residenziale e commerciale, pari a quasi cinque volte la volumetria della già detta torre Erap. Il termine di paragone con la torre Erap non è casuale, visto che fa parte dello stesso Piano di recupero approvato nel 2007 ed è l’unica costruzione che l’attuale Amministrazione comunale non ha potuto impedire, essendo stata nel frattempo l’area venduta all’Ente che sta costruendo il palazzo». Diverso il parere dell’opposizione e dei promotori della petizione, convinti che vi erano margini per impedire l’edificazione.

Successivamente, sorgerà anche il Centro per il Riuso, uno spazio allestito dove verranno messi gratuitamente a disposizione dei cittadini beni e oggetti che le famiglie non utilizzano più, ma che sono ancora in buone condizioni e possono tornare utili a chi magari vive in condizioni di disagio economico, come poltrone, divani, armadi, ecc.