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Jesi, libri in circolo e voglia di leggere: spuntano le casette green del Bookcrossing

Sei le casette realizzate che custodiranno i libri. Le troveremo al parco del Vallato e del Ventaglio, ai giardini, al campo Boario, nell'ascensore di piazza della Repubblica e nei locali del centro.

JESI –Sono bellissime, green e riciclate, sembrano un po’ le casette dei Puffi a vederle così, ma in realtà sono dei piccoli scrigni di bellezza, di coraggio e di speranza. Sono le casette del progetto Bookcrossing in città, con cui il Comune di Jesi, la Consulta delle Nuove generazioni, Cooss, la Biblioteca Planettiana insieme a Oikos e Teatro Pirata voglio mettere in circolo la voglia di leggere. Casette belle, nate dalla collaborazione e dalle idee di 9 ragazzi del Centro di aggregazione giovanile jesino.

Coraggiose, perché saranno installate nei parchi e nelle zone cittadine dove spesso si sono verificati atti vandalici. Casette di speranza, non solo quella di riaccendere così la voglia di leggere ma anche di risvegliare nella collettività quel senso di cura e responsabilità verso la cosa pubblica. La presentazione del progetto oggi in Comune alla presenza dell’assessore alla Cultura Luca Brecciaroli e alle politiche/tempo libero Emanuela Marguccio. Non sono voluti mancare gli attori che hanno trasformato la bella idea in realtà: Mary Petrini (Biblioteca Planettiana), Silvia Benigni, Carlotta Mariani, Filippo Santi, Andrea Accorroni (Cooss), Emanuel Santoni (Consulta delle giovani generazioni).

«Le casette sono state realizzate al Centro di aggregazione giovanile al parco del Vallato – spiega l’assessore Brecciaroli – e già collocate in cinque punti della città: al parco del Vallato, del Ventaglio, ai giardini pubblici, presso l’ascensore di piazza della Repubblica e al Campo Boario».

«Abbiamo coinvolto tutti gli istituti scolastici cittadini – continua l’assessore Marguccio – nel progetto “Patto per la lettura” con l’obiettivo di coinvolgere più persone possibili e permettere di trovare libri di cui fruire anche in luoghi diversi dalla biblioteca».

Un piano di valorizzazione della cultura, della lettura per grandi e piccini, come spiega anche Mary Petrini: «Grazie al Patto per la Lettura, al comune di Jesi dovrebbe andare il titolo di “Jesi città che legge”, un’opportunità per partecipare a bandi e progetti. Vogliamo dare una seconda vita ai libri, che possono essere trovati in luoghi di aggregazione e di passaggio, per condividere il piacere della lettura». Le casette sono nate dal nulla: dal desiderio di riciclo e dall’inventiva di un gruppo di 9 ragazzi del Cag aiutati dai volontari della cooperativa Cooss in seno al laboratorio “Maneggiare le parole”.

«Da fine giugno ad agosto si sono impegnati molto per costruire le casette usando materiali di scarto – spiegano Silvia Benigni e Carlotta Mariani – ne sono state realizzate cinque, installate nei parchi e luoghi di passaggio, più una mobile che girerà nei locali della città in modo itinerante». «Volevamo che fosse un segno del passaggio dei ragazzi del Cag nella comunità» aggiunge Filippo Santi. Importante è stato anche il coinvolgimento della Consulta delle nuove generazioni, che si è impegnata fin da subito per reperire i libri.

«Una bella risposta dalla città, ne abbiamo raccolti oltre 300 che saranno poi selezionati e messi nelle casette – dice Emanuel Santoni – chi trova la casetta può decidere di portare via un libro per leggerlo, riportarlo o tenerlo per sé. Lasciarne un altro e rimettere in circolo vecchi testi purché siano in buono stato…». L’iniziativa sarà lanciata anche attraverso delle letture pubbliche: si comincia il 22 settembre nel pomeriggio al parco del Vallato e poi il 29 ai giardini pubblici. «Abbiamo usato vecchi frigoriferi portatili e mobiletti, li abbiamo restaurati, decorati e verniciati, trasformandoli in modo fantasioso in piccole casette. La sfida adesso è al buon senso di tutti, affinché non vengano vandalizzate».

Sul concetto di cura insiste anche l’assessore Brecciaroli: «in questo progetto ci sono delle importanti parole chiave: partecipazione, collaborazione, trovarsi insieme, originalità, riciclo e riuso, ma soprattutto cura. Invitiamo la cittadinanza a prendersene cura».   



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