JESI – «In guardia sulla nuova pavimentazione di Corso Matteotti. La pietra della Lucania ci garantisce?». Così esprime i suoi dubbi l’ex sindaco Vittorio Massaccesi, prendendo spunto dall’aspetto attuale di Piazza Pergolesi, fresca di rifacimento con la stessa pavimentazione e i medesimi materiali che saranno poi impiegati per il Corso.
Secondo Massaccesi: «Ad una attenta osservazione questa pietra, dopo così poco tempo – e che potrebbe diventare fra 10-20-30 anni? – ha dei marmittoni leggermente abrasati, un po’ troppo erosi. Qualcuno leggermente scalfito. Ma soprattutto i più – oltre la metà – sono ingialliti. Hanno perso quel bel grigio, così uniforme, dei primi mesi. Ora i più dei singoli riquadri sono per metà o solo in parte sporchi di color giallo. Che sia una coloritura momentanea e che facilmente se ne vada con la pioggia non so. Sta di fatto che il colpo d’occhio è esteticamente negativo proprio in forza di questa pavimentazione anomala, disuguale».
Spiega l’ex sindaco, che peraltro prima dell’intervento su Piazza Pergolesi si fece primo promotore della richiesta di referendum – giudicato inammissibile dal Comitato dei garanti- per fermare lo spostamento del monumento al compositore: «Se dovesse essere un difetto non correggibile o che, magari, dovesse accentuarsi ancor di più, bisognerebbe subito ricorrere ai ripari. Già nel passato ci è andata male con via XX settembre e piazza Oberdan. Ora, poiché si è detto che il Corso avrà lo stesso tipo di pavimentazione, credo che prima di provvedere ad ulteriori ordinazioni, bisognerà che qualcuno si allarmi e stia in guardia. Che la nostra via più impegnativa della città e la più frequentata, dopo tante istanze, promesse, polemiche e soldi, abbia una pavimentazione semi giallognola e così brutta, sarebbe veramente grave. Dopo appena uno o due anni, tante fatiche e una spesa di quasi cinque milioni tutto compreso?».
Massaccesi sollecita anche ristori per chi si dovrà subire i disagi del cantiere. «Nel passato, come per esempio in occasione dei lavori di risistemazione della piazza Federico II, alcuni hanno avuto un risarcimento dal comune».