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Jesi o altrove?

Alla domanda su quale sia il luogo in cui si troveranno a vivere nei prossimi 3-4 anni, il 43% dei giovani della Vallesina dichiara che ha intenzione di trasferirsi in un altro Comune rispetto a quello in cui vive

JESI – Squilla un preoccupante campanello d’allarme sul futuro del territorio. Dai risultati dell’indagine alla popolazione dell’Ambito Sociale condotta nell’ambito di “Jesi in Progress”, il piano di area vasta commissionato dal comune di Jesi a Nomisma, emerge un quadro che obbliga alla riflessione. Alla domanda su quale sia il luogo in cui si troveranno a vivere nei prossimi 3-4 anni, il 43% dei giovani (vale a dire gli intervistati con meno di 35 anni) dichiara che ha intenzione di trasferirsi in un altro Comune rispetto a quello in cui vive attualmente. Tra i giovani che attualmente vivono a Jesi, 1 su 4 (25%) pensa di andare a vivere in un’altra regione italiana, mentre 1 su 10 (10%) ritiene che se ne andrà all’estero, col risultato che più di 1 giovane su 3 manifesta di voler andare a vivere fuori dalla Regione Marche.

Tra i giovani che vivono negli altri Comuni dell’Ambito Sociale si registrano percentuali inferiori ma comunque ragguardevoli: il 16,9% è intenzionato a trasferirsi in un’altra regione italiana e il 7,8% vorrebbe andare a vivere all’estero; il 10,9%, inoltre, dichiara che si trasferirà in un Comune al fuori della propria Provincia, rimanendo comunque all’interno delle Marche.

Tra gli studenti delle Scuole Superiori di Jesi intervistati nell’indagine ad essi dedicata si registrano valori ancora più allarmanti: il 56,7% degli studenti dichiara l’intenzione futura di trasferirsi in un’altra regione italiana oppure di andare a vivere all’estero (contro il 34,6% registrato dalla classe di età 18-34 anni nell’indagine generale), e tale percentuale è persino superiore tra gli studenti residenti a Jesi, pari al 61,2%, dimostrandosi particolarmente critici nei confronti della propria città. Ben il 64,1% di essi, infatti, denuncia la scarsa o totale mancanza di opportunità e attività rivolte ai giovani, mentre il 39,8% dichiara che ci sono specifiche attività di proprio interesse che non riescono a praticare a Jesi.

Alla fine del ciclo di studi il 47,0% degli studenti dichiara di volersi iscrivere all’Università (percentuale che sale al 64,1% tra coloro che risiedono a Jesi): è pari al 67,2% tra le femmine, mentre scende al 25,7% tra coloro che hanno la cittadinanza straniera. La volontà di cercare subito lavoro (26,5% nel complesso) è prerogativa più dei maschi (36,6%), degli immigrati (51,4%) e di coloro che abitano negli altri Comuni dell’Ambito Sociale (31,9%), mentre chi risiede a Jesi mostra una maggiore propensione a voler fare un’esperienza di studio o lavoro all’estero (7,8% anziché 2,2% nel resto del campione).

«Naturalmente le cifre appena enunciate esprimono delle intenzioni, le quali non necessariamente poi si concretizzeranno in azioni vere e proprie – specifica Nomisma -. Quantomeno, però, testimoniano di un malessere e di una disaffezione delle nuove generazioni nei confronti del proprio territorio, un territorio che evidentemente viene percepito come incapace di rispondere alle loro esigenze e ai loro progetti di vita».

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