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Carlo Urbani, presidio di vigilanza al pronto soccorso

Al pronto soccorso un presidio fisso di vigilanza, Liguori (TDM): «Finalmente un po’ di attenzione da parte della Direzione ASUR alla sicurezza»

L'esterno del Pronto Soccorso dell'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – Attivo il servizio di vigilanza all’ospedale Carlo Urbani. Attivo dal 1 settembre, prevede ispezioni notturne e perlustrazioni tutte le notti dalle 22 serali alle 6 del mattino. L’attenzione è concentrata su tutti gli accessi del Carlo Urbani, oltre che una ispezione interna dalle 23 alle 5 del mattino, procedendo poi alle 5,30 alla apertura degli stessi. Un servizio analogo riguarda anche gli accessi al vecchio Murri.

«Finalmente un po’ di attenzione, da parte della Direzione Asur, alla sicurezza: sin da quando il nuovo ospedale è stato inaugurato avevamo manifestato la necessità di avere un servizio di vigilanza che potesse garantire la sorveglianza dei 17 accessi del Carlo Urbani. Con l’avvio di detto servizio i pazienti,ma anche gli operatori, si potranno sentire più sicuri e protetti durante le ore più a rischio, quelle notturne» ha commentato Pasquale Liguori del Tribunale per i diritti del malato. A fissare i criteri è una determina della dirigenza firmata dal direttore dell’Asur Area Vasta 2, Alessandro Marini. La determina 763 aveva dato il via all’affidamento della gara per il servizio di vigilanza che ora è stato affidato.

Una risposta che, conferma Liguori, era attesa da tempo alla luce degli episodi di piccoli furti verificatisi nei reparti del nosocomio e non solo: «La determina della Direzione – continua Liguori – prevede anche un altro servizio importante: una vigilanza notturna e il piantonamento, tutte le notti dell’anno, dalle ore 22 alle 6 del mattino, degli accessi del Pronto Soccorso dove pazienti e operatori sono stati esposti, in più occasioni, a episodi di violenza. Ma l’appalto in questione prevede anche una reperibilità della vigilanza in caso di segnalazione da parte della portineria dell’ospedale per allarme incendio o di eventuale manovra di sblocco dell’ascensore dedicato alla sala parto ove già in qualche occasione si è verificato un blocco dell’impianto con persone all’interno».

Soddisfatto per l’attività che viene ora svolta, Liguori chiede alla Direzione «che si mettano in funzione le telecamere già esistenti e se ne installino altre ai vari accessi, in modo tale che esse possano riportare la visione degli accessi stessi in un monitor che dovrà essere installato presso la portineria dell’ospedale».

Il servizio prevede anche la reperibilità della vigilanza in caso di segnalazione da parte della portineria dell’ospedale quando si verifichino allarmi incendio o manovre di sblocco dell’ascensore che serve la sala parto, ascensore dove si erano già verificati problemi in tal senso.