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Jesi, rigettato l’emendamento per la parità di genere nella commissione toponomastica

La consigliera Agnese Santarelli: «La maggioranza continua ad essere sorda a queste questioni». Su questo fronte si era confrontata una folta platea il mese scorso in occasione della presentazione del libro "Le vie delle donne marchigiane: non solo toponomastica", voluto dalle donne dello Spi di Jesi con l’Udi e La Casa delle Donne

Agnese Santarelli
La consigliera comunale Agnese Santarelli

JESI – La proposta di mettere nero su bianco la parità di genere nella commissione per la toponomastica è stata portata in consiglio comunale, ieri 18 dicembre, dal gruppo consiliare Jesi in Comune che aveva raccolto le istanze di un folto gruppo di donne jesine.

Agnese Santarelli
Agnese Santarelli

L’emendamento in cui si chiedeva che nella composizione della commissione sulla toponomastica vi fosse parità nella designazione dei membri è però stata bocciata, con rammarico della consigliera Agnese Santarelli: «Si è portata in discussione una modifica alla composizione della commissione che prevede che la stessa sia formata da un numero massimo di dieci membri, di cui tre designati dalla maggioranza e tre dalla minoranza, scelti tra soggetti esterni all’amministrazione, purché esperti in storia e cultura locale. Il nostro emendamento, frutto anche del confronto con chi da sempre su questo territorio si occupa delle questioni di genere, proponeva che nella designazione degli esperti si rispettasse la parità di genere e che oltre ad essere preparati in storia e cultura locale, lo fossero anche sulle tematiche di genere». La sociologia di genere, va detto, è una branca della sociologia che ha mosso i primi passi a metà del Novecento.

«La maggioranza continua ad essere sorda a queste questioni – continua la consigliera – ed ha rigettato in blocco l’emendamento perché vago e perché, trattandosi di esperti, non c’è bisogno e non è nemmeno possibile trovare esperti in questioni di genere. Hanno dimostrato così di non comprendere a fondo l’importanza di queste questioni e probabilmente di conoscere anche poco chi in questa città invece se ne occupa ed interessa con intelligenza e passione». Per regolamento esiste da tempo una commissione addetta alla toponomastica che però non si era mai costituita. Su questo fronte si era confrontata una folta platea il mese scorso in occasione della presentazione in città del libro “Le vie delle donne marchigiane: non solo toponomastica”. In quell’incontro, voluto dalle donne dello Spi di Jesi con l’Udi e La Casa delle Donne di Jesi, si era parlato della necessità di ricordare il protagonismo delle donne nella storia di Jesi e rendere paritaria tale commissione.