JESI – Messa alle spalle la pandemia, il blocco operatorio del Carlo Urbani ha ripreso la regolare attività, garantendo tutte le varie tipologie di interventi previsti. Lo hanno confermato i primari nell’incontro avuto con una cinquantina di medici di famiglia di Jesi e della Vallesina per fare il punto della situazione e rafforzare una rete territoriale che si ritiene sempre più indispensabile.
All’incontro sono intervenuti il direttore dell’Unità operativa di anestesia e terapia intensiva, Tonino Bernacconi, il direttore dell’Unità operativa di chirurgia generale, Roberto Campagnacci, ed i direttori delle Unità operative di urologia Vincenzo Ferrara, di ginecologia Luca Grechi e di ortopedia Rocco Politano.
Dal confronto è emersa la volontà di recuperare il tempo perduto durante l’emergenza Covid e di puntare a raggiungere i numeri standard del Carlo Urbani che nel 2019 aveva superato i 6200 interventi chirurgici, qualificandosi come uno degli ospedali più attivi in ambito regionale, con pazienti provenienti anche al di fuori delle Marche per l’alto livello di professionalità presente.
È stata questa una prima occasione di confronto, ritenuta da tutti gli intervenuti estremamente importante perché da un lato ha permesso di illustrare nel dettaglio le modalità operative con cui il blocco operatorio è tornato a funzionare a pieno regime e dall’altro ha consentito di rinsaldare il legame tra i primari del Carlo Urbani ed i medici di medicina generale nel comune obiettivo di garantire prestazioni elevate e tempestive ai pazienti che hanno necessità di essere sottoposti ad intervento chirurgico.