JESI – La Conferenza San Vincenzo de Paoli di Jesi chiama a raccolta la rete solidale messa in piedi nel corso di questi mesi e fa il punto sulle attività benefiche concluse e sui tanti progetti in cantiere. Alla conferenza a distanza di oggi, hanno raccolto l’invito del vice presidente del Consiglio centrale della San Vincenzo de Paoli Ancona-Jesi-Senigallia Gabriele Cinti, i consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo e Mirko Bilò, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi Maria Luisa Quaglieri, il presidente della Croce Rossa Italiana comitato di Jesi dottor Francesco Bravi, il direttore dell’Asp IX Franco Pesaresi con l’assistente sociale Pina Masella, Franco Baiardi (Aido), Gaia Baccani (presidente ImpAct), Andrea Marasca (presidente Rotaract), Cristiana Uncini (vice presidente Avulss).
«Per l’iniziativa delle uova di Pasqua solidali sono state raccolte 190 uova – dice Gabriele Cinti – che sono state destinate agli utenti della San Vincenzo (75), agli utenti della Caritas (40), alle famiglie seguite dai Servizi sociali del Comune (20), ai bambini di famiglie rom (20), ai pazienti del reparto di Pediatria dell’ospedale di Jesi (15) a utenti occasionali che si sono rivolti alla nostra struttura (20). La nostra opera è molto importante, poiché cerchiamo di essere accanto alle famiglie indigenti della città soprattutto laddove sono presenti dei minori».
Per la Regione Marche cresce il numero delle famiglie povere: nel distretto di Jesi, Montecarotto, Cupramontana, Fabriano, Cerreto d’Esi, Genga, Sassoferrato, Matelica, Senigallia, Ostra, dove la San Vincenzo opera, sono 11.032 le persone che vivono al di sotto dell’indice di povertà relativa individuato dalla Regione. Di queste, 2.450 sono assistite dalla San Vincenzo de Paoli.
«Nella città di Jesi – continua Cinti – assistiamo 75 nuclei familiari, di cui 20 italiani (pari al 33%); 290 persone di cui 75 sono minori di 15 anni (il 26%) che frequentano ancora la scuola dell’obbligo; 100 persone occasionali. Distribuiamo in media al mese 75 pacchi del peso di 20 kg ciascuno, pari a una tonnellata di beni non deperibili. La cosa importante rispetto a questi dati è che non abbiamo rilevato situazioni di indigenza estrema (solo un caso limite) e che le situazioni con più problemi sono quelle delle famiglie italiane. Seguiamo un caso di una persona anziana che vive in situazione di povertà; 3 nuclei familiari che hanno un componente in carcere con lunga pena detentiva (superiore a 15 anni) e 3 nuclei dove un componente ha un passato da tossicodipendente».
Un grande impegno che però guarda anche al futuro con nuovi progetti: il riposizionamento dei carrelli solidali nei supermercati della città (ora attivi il Coal, Conad, Drogheria Copparoni, Sì con te di via Fausto Coppi e via Rossini); la raccolta fondi tramite PayPal; il corso di formazione per nuovi volontari; il gruppo sperimentale per parlare di come affrontare la pandemia e il ritorno alla normalità e infine la ricerca di una nuova sede.
«Le Marche sono una realtà ricca di associazioni di volontariato – sottolinea Antonio Mastrovincenzo –, abbiamo 2500 realtà che si adoperano per gli altri. Un numero importante a fronte dell’incremento preoccupante della povertà (+1 milione di poveri nel 2020 rispetto al 2019 su scala nazionale) che coinvolge anche un numero importante di giovani e di bambini. Apprezzo molto la posizione assunta dalla San Vincenzo de Paoli sulla questione delle multe ai senzatetto e sottolineo che da parte della Regione Marche troverete sempre un sostegno. Ci impegneremo anche per aiutarvi nella ricerca di una sede, poiché è fondamentale un appoggio logistico per svolgere queste attività benefiche».
Stessa disponibilità ricalcata dal consigliere Mirko Bilò: «Come istituzione Regione ci impegneremo a starvi accanto con un sostegno diretto e indiretto». Grande la collaborazione dimostrata in ogni attività della San Vincenzo anche da parte delle associazioni del territorio, come la Croce Rossa Italiana, Caritas… «Le attività della San Vincenzo de Paoli hanno un valore aggiunto enorme sul territorio – dice Andrea Marasca (Rotaract) – noi ci saremo anche in futuro, sia come volontari che come aiuto per reperire risorse economiche».
«ImpAct nasce 4 anni fa come associazione culturale – spiega la presidente Gaia Baccani – ma cultura è anche questo: cultura del dono, della cura, dell’attenzione all’altro e della collaborazione nel fare del bene. Ci siamo stati e ci saremo in futuro». Sempre attive anche le volontarie Avulss, che per la pandemia non possono andare a portare conforto nelle carceri e negli ospedali, pertanto stanno facendo la loro parte in questa rete solidale. «Le nostre socie hanno comunque deciso di mettersi a disposizione attivamente», sottolinea la vice presidente Cristiana Uncini. Grande entusiasmo e soddisfazione dall’assessore ai Servizi sociali del Comune Maria Luisa Quaglieri: «una felice conclusione quella delle uova solidali, siamo pronti a raccogliere nuove sfide che la San Vincenzo de Paoli vorrà sottoporci. Ringrazio anche l’Asp Ambito sociale IX che ci permette di essere sempre presenti accanto alle persone in situazioni di difficoltà a Jesi e nella Vallesina».