Attualità

Jesi, televisori per il reparto di Cardiologia: grazie all’associazione Salnitro e alla “Storia di Sasha”

La donazione è stata sostenuta principalmente grazie alla raccolta fondi dei reading dello scrittore Vittorio Graziosi. Per ringraziare del gesto, una lettera del primario dottor Giorgio Di Noto

L'ospedale "Carlo Urbani" di Jesi
L'ospedale "Carlo Urbani" di Jesi

JESI- La toccante storia di Alexander, 20enne ucraino ucciso dalla leucemia, raccontata dallo scrittore jesino Vittorio Graziosi nel suo libro “Sangue di Rosa Scarlatta” poi diventata reading musicale “La storia di Sasha” grazie all’interpretazione dell’attore Antonio Lucarini, alle musiche del maestro Giovanni Brecciaroli e alll’intervento artistico del pittore Massimo Nesti, sostiene un’importante donazione di televisori per i pazienti ricoverati all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi.

Una storia di solidarietà nella solidarietà che nasce dallo scrittore Vittorio Graziosi e dalla sua capacità di trasformare in storie il dolore e la vita delle persone.

Parte proprio dallo spettacolo, abbinato a una raccolta fondi e portato in scena nei vari Comuni della Vallesina, il progetto itinerante benefico dell’Associazione Culturale Salnitro di Serra San Quirico che ha coinvolto Graziosi nella ricerca di fondi per il restauro dell’antico dossale della Madonna del Rosario nella chiesa dei SS.Quirico e Giulitta. Il dossale, realizzato in terracotta, è datato 1510, uno dei quattro esemplari unici al mondo custodito nelle Marche. Vandalizzato e trafugato in alcune parti, necessita di un’importante opera di restauro.

Lo scrittore jesino Vittorio Graziosi con il suo libro “Sangue di rosa scarlatta”.

«Abbiamo appoggiato il progetto per il restauro della Madonna del Rosario con grande entusiasmo – dice Vittorio Graziosi – ma mentre stavamo acquisendo le donazioni legate al progetto da girare allo scultore Massimo Ippoliti che avrebbe effettuato il restauro del dossale, il presidente dell’Associazione culturale Salnitro di Serra San Quirico Roberto Negro ci ha chiesto di utilizzare quelle donazioni, unite al ricavato della loro lotteria benefica, per intervenire in favore dell’ospedale “Carlo Urbani” e delle esigenze urgenti legate al Covid. In particolare, tra i bisogni più urgenti, c’era quello dei televisori per il reparto di Cardiologia. E completato questo intervento, ricominceremo con le presentazioni dello spettacolo abbinato alle raccolte fondi da destinare al restauro del dossale».

Grazie all’Associazione Salnitro infatti sono stati acquistati 10 televisori Lg 24 pollici e 10 kit di fissaggio a muro destinati al reparto di Cardiologia dell’ospedale di Jesi. La consegna, avvenuta nei giorni scorsi nell’area logistica e magazzino dell’ospedale Carlo Urbani. I televisori saranno utilissimi ai pazienti ricoverati, anche laddove i rigidi regolamenti sanitari contro la diffusione del Covid vietano le visite dei parenti.

«Con grande riconoscenza, a nome mio e di tutto il personale della Cardiologia, ho il piacere di porgere all’Associazione Culturale Salnitro i nostri più sentiti ringraziamenti per la donazione che ci è stata fatta – scrive in una lettera il primario del reparto di Cardiologia dottor Giorgio Di Noto – chi, come noi, ha vissuto a vario titolo l’emergenza Covid in questo Ospedale, ha in qualche modo riscoperto l’importanza di valutare il rapporto umano che si stabilisce con i pazienti oltre all’attenzione per le pratiche terapeutiche che effettuiamo. Questa terribile malattia ci ha costretto a lavorare e vivere fianco a fianco a persone che, isolate per giorni e giorni, ci hanno insegnato a rivalutare piccoli ma importanti dettagli fatti di sorrisi (che si vedono anche dietro una mascherina) di sguardi, di parole di conforto e, ultimo ma non meno importante, di attenzione ai dettagli che possono rendere la degenza delle persone, sia malati Covid che non, un pochino meno pesante, meno angosciosa. In questa ottica – conclude il primario dottor Giorgio Di Noto – aver potuto installare i televisori della vostra donazione in ogni stanza di degenza ha rappresentato un grosso sollievo per la maggior parte dei ricoverati consentendogli di divagarsi un po’ e di far passare i lunghi tempi del ricovero in modo più leggero, più accettabile. Abbiamo anche saputo che i fondi donati erano destinati ad altre iniziative ma l’impatto sociale ed emotivo della pandemia Covid vi ha suggerito di indirizzarli a noi, credo grazie anche alla consolidata amicizia che mi lega a Vittorio Graziosi, e di questo vi siamo ancora più grati. Spero di essere riuscito a farvi percepire quanto abbiamo apprezzato il vostro gesto, la vostra generosità e quanto importante sia stato per la qualità della degenza dei nostri pazienti. Grazie di cuore».