JESI – Via Marx, via Cascamificio e via Latini. Sono le tre aree in cui sono stati trovati rifiuti abbandonati ai bordi della carreggiata. Un’inciviltà che costerà ben 2.800 euro alla collettività. Questo è infatti il costo che il Comune si accollerà per rimuovere il materiale, per la gran parte proveniente da cantieri edili o da cantine. Non è la prima volta, purtroppo. Qualche tempo fa, un frigorifero è stato addirittura lasciato nel quartiere di San Pietro, in pieno centro storico.
Materiali da costruzione, amianto e imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose, o dalle stesse contaminati. Sono le tipologie di rifiuti che vengono più spesso abbandonati nelle zone periferiche della città, nelle campagne a ridosso della Zipa o sopra Tabano.
«Sul territorio urbano ed extraurbano – evidenziano da piazza Indipendenza – è frequente il rinvenimento di rifiuti abbandonati. La normativa prevede che il comune di Jesi, qualora non venga individuato il responsabile dell’abbandono o non possa essere imputata tale violazione, a titolo di dolo o colpa, al proprietario o ai titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, deve procedere alla loro rimozione e al loro avvio a recupero o smaltimento, per il tramite di ditte specializzate, in possesso di iscrizione all’Albo dei gestori ambientali».
A tale proposito, è stato emanato un bando con base d’asta fissata a 34 mila euro, la cifra che tutti i cittadini dovranno “sostenere” per fronteggiare il disprezzo di pochi per Jesi. Inutile ricordare la presenza del centro ambiente al Campo Boario, in cui è possibile conferire qualsiasi materiale gratuitamente, nonché il ritiro a domicilio gratuito per il primo elettrodomestico (se ne possono conferire tre al massimo ndr.), grazie alla collaborazione fra la municipalizzata Jesiservizi e la cooperativa Futura.