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Jesi, via dall’aeroporto per ripartire da una lavanderia

Simone Canuti, Sandy Olivi, Alicia Marcelli erano dipendenti del Sanzio di Falconara. Ma il Covid li ha spinti a licenziarsi e cambiare lavoro. È la “loro” Primavera

Nella foto da sin.: Alicia Marcelli, Simone Canuti, Sandy Olivi

JESI – Lavanderia Primavera. Forse è un caso che si chiami proprio così. Ma descrive perfettamente la “rinascita” professionale di Simone Canuti, Sandy Olivi e Alicia Marcelli, tre amici e colleghi che, in tempi di Covid, hanno cambiato completamente vita. Fino a poco tempo fa, lavoravano fianco a fianco all’aeroporto Sanzio di Falconara. Poi è arrivata la pandemia, il crollo del turismo e le conseguenti difficoltà dello scalo dorico. Ma non si sono persi d’animo. Al contrario. I timori per il futuro, amplificati da restrizioni e carenza di prospettive, sono diventati un’opportunità di cambiamento.

Dallo scorso 12 aprile, la lavanderia Primavera è operativa in via Erbarella 9. I servizi si rivolgono sia ai privati che alle aziende o alle società sportive, essendo in grado di gestire volumi importanti di merce. E si effettuano consegne a domicilio. «Siamo lavanderia tradizionale e industriale e ci occupiamo pure di tappeti – spiegano Sandy Olivi, Simone Canuti e Alicia Marcelli -. I primi riscontri sono stati buoni, nonostante il periodo e la pochissima pubblicità. Le persone della zona hanno risposto positivamente. Abbiamo curato considerevolmente gli ambienti, teniamo molto all’estetica della nostra attività».

La lavanderia Primavera di Jesi è affiliata al Pierotti Laundry Network Group, fondato da Stefano Pierotti e attivo ad Ancona, Senigallia, Fano, Gualdo Tadino, Umbertide e Gubbio e in alcuni megastore dell’Italia centrale.

«Seguivamo questo settore da tempo – raccontano sempre Simone Canuti, Sandy Olivi e Alicia Marcelli -. La svolta è arrivata dopo aver conosciuto Stefano Pierotti, con il quale abbiamo intrapreso questa proficua collaborazione. Abbiamo quindi lasciato il lavoro in aeroporto per avviare questa nuova avventura, seguendo le sue indicazioni e il suo modo di lavorare, successivamente a un’adeguata formazione. È stata una sfida. Dopo venti anni al Sanzio, sentivamo l’esigenza di cambiare, spinti anche dalla crisi del turismo seguita alle restrizioni. Ci siamo voluti rimettere in gioco».