JESI – Sono otto – tre mamme e cinque cuccioli di non più di tre mesi – e da un paio di settimane abitano nell’area verde comunale di via Binda, dove fino all’inizio dell’autunno si nutriranno e al tempo stesso, brucandola, si occuperanno del taglio dell’erba per il Comune stesso e la coop, Opera, che da due anni e fino al marzo del prossimo cura l’appalto della manutenzione del verde. Si tratta delle caprette tornate, dopo tre anni, ad essere strumento di cura del verde in via Binda. «Una superficie di circa un ettaro e mezzo, dove l’area di brucatura si sposta mano a mano occupando, via via, 4-5mila metri quadrati alla volta» spiega Carlo Pelonara, proprietario degli animali che le sue caprette in via Binda le aveva portate già per la prima esperienza fra il 2018 e il 2020 e le ha riportate ora, superata una impasse legata prima alla pandemia e poi ad una serie di problematiche burocratiche.
A presentare il ritorno dell’esperienza dell’utilizzo degli animali per la cura del verde sono l’assessore all’ambiente Alessandro Tesei e, per la cooperativa Opera, il presidente Fabio Alessandrelli e la responsabile delle attività didattiche, Laura Coppa. Alla presenza delle caprette si legano infatti laboratori e attività formative rivolte ai più piccoli e ai bambini delle scuole. Auspica «più spazio per il ricovero temporaneo notturno delle caprette» il signor Pelonara, oggi collaboratore e consulente per Opera, che resta responsabile di appalto e servizio. «La presenza degli animali peraltro – dice Pelonara – contribuisce a tenerne lontani dall’area, a partire dai rettili». Difficile però che in futuro l’utilizzo dello strumento “naturale” per gestire il verde possa estendersi ad altre aree della città. Ma intanto al vaglio dell’amministrazione c’è la proposta di Opera per una «fattoria didattica – dice Alessandrelli – da realizzare nel bosco urbano sottostante proprio l’area verde di via Binda.
Quanto all’erba attualmente alta in più punti della città, Alessandrelli dice: «Diciotto le persone impegnate in varie squadre, un mese quasi ininterrotto di pioggia, con pause di sole troppo brevi, ha reso difficile mantenere e rispettare la programmazione che pure viene fatta. Con la pioggia continua l’erba non si può tagliare e cresce molto di più al comparire del sole, prima che il terreno si asciughi si riesca a intervenire fra una giornata di pioggia e l’altra».
Per Tesei: «Il programma verrà portato comunque avanti in tempi adeguati, resta la validità di progetti come quello per l’oasi delle api al Vallato, che sta dando i suoi frutti».