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Jesi, il vice questore Arena ha incontrato gli studenti del Marconi Pieralisi per parlare di droga e alcol

L’incontro ha riguardato il tema: "Droga, Alcol, Bullismo: l’estremo... le sfide dei giovani”. Obiettivo: mettere in guardia e tenere aperto dialogo e confronto

JESI – Oggi il dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi, il vice questore Paolo Arena, nell’ambito del progetto di legalità per l’anno 2023/2024 denominato “Giovani a confronto”, ha incontrato il secondo gruppo di studenti delle prime classi dell’Istituto di istruzione superiore Marconi Pieralisi, diretto da Maria Rita Fiordelmondo.
L’incontro ha riguardato il tema: “Droga, Alcol, Bullismo: l’estremo… le sfide dei giovani”.  Questa generazione di giovani, in particolare, è al centro di problematiche pesanti che richiedono sostegno e risposte da parte delle agenzie educative e delle forze di Polizia. Le sostanze stupefacenti mettono a repentaglio la salute e la vita di ragazzi sempre più giovani. In testa c’è la Cannabis, a seguire la marijuana, la cocaina, e le nuove droghe in circolazione la Spice e le NPS, i cui effetti sulla salute non sono ancora ben noti e quindi più pericolose. «Nella maggioranza dei casi ci troviamo davanti a situazioni di vita problematiche, quindi la droga diventa una via di uscita da una situazione difficile, ma ci sono anche tanti che iniziano per moda e poi si trovano intrappolati», si legge nella nota della Polizia di Jesi. «Chi viene trovato in possesso di stupefacente per uso personale, subisce la contestazione amministrativa, la segnalazione al prefetto e la sospensione o divieto di possedere documenti come passaporto, porto d’armi, oltre alle ostatività legate alla possibilità di partecipare a concorsi pubblici».

A oltre il 50% di adolescenti è capitato di bere alcolici e di ubriacarsi per poi mettersi alla guida di veicoli provocando serio pericolo all’incolumità propria ed altrui. La guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti è un grave reato che comporta ritiro della patente di guida. I giovani, spesso, ricorrono alle sostanze alcoliche e stupefacenti per sperimentare sensazioni di piacere eliminando inibizioni, e barriere psicologiche; a volte accade dopo un insuccesso scolastico o una lite in famiglia, per assomigliare agli adulti, per noia, curiosità. «È tuttavia, una strada senza uscita, che genera solo violenza gratuita, arroganza, bullismo, dipendenza, devastando l’esistenza di intere famiglie», continua la nota della Polizia di Jesi. «Purtroppo oggi, accade sempre più spesso, che il gusto dell’Estremo catturi i giovani: i selfie estremi, le sfide al limite della sopportazione fisica, le corse folli nel cuore della notte in autostrada o in una ferrovia. Per buona parte degli adolescenti, la vera vita è quella in Rete. Nel mondo digitale, la sfida li fa sentire dentro una grande famiglia ove ognuno condivide le attività più estreme. I teenager, finiscono per cercare nel web quell’attestato di stima, quella approvazione, quei “like” che non trovano in famiglia».

Queste le principali sfide a rischio dette “Challenge”:

  • Blackout game, in cui l’obiettivo è quello di provocarsi volontariamente uno svenimento, da soli o insieme ad altri, utilizzando le mani o corde, lacci, sciarpe.
  • Daredevil selfie: selfie temerario che consiste nel fotografarsi in luoghi e condizioni estremamente pericolose, ad esempio sulla cima di grattacieli, palazzi, su un una torre.
  • Selfie col treno in corsa, posizionati sui binari.
  • Roulette russa tra autovetture: consiste nel riprendersi sdraiati sulla strada mentre si attendono le macchine in arrivo, al buio, di notte, dietro una curva.
  • Balconing: che consiste nel lanciarsi dal balcone di una camera d’albergo per tuffarsi nella piscina sottostante.
  • Car surfing: salire sul tetto di una macchina in corsa passando dal finestrino per poi rimanere in equilibrio sul tettuccio dell’auto come su di una tavola da surf.

La soluzione per evitare derive estreme, è quella di tenere sempre aperto un canale di comunicazione, affidarsi al dialogo e al confronto con genitori, docenti e forze di Polizia. Al termine dell’incontro, il dirigente del Commissariato ha proiettato e commentato con i giovani studenti il cortometraggio sul bullismo dal titolo Luce, riepilogativo delle tematiche affrontate.

Sono 330 gli alunni incontrati nel corso delle due conferenze del 24 ottobre e di quella odierna. Il progetto continua.

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