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JP Industries: nuovo faccia a faccia proprietà-sindacati

L'azienda fabrianese di Giovanni Porcarelli continua a non ottenere le linee di credito richieste per l'implementazione del piano industriale da oltre 30milioni di euro da impiegare in nuovi prodotti, ricerca e sviluppo e diversificazione produttiva

Lo stabilimento della JP Industries

FABRIANO – Potrebbero iniziare a diradarsi le nuvole nere sul futuro della JP Industries. Questo almeno quanto trapela dall’incontro fra l’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, e i rappresentanti dei sindacati provinciali e territoriali, svoltosi oggi, 9 ottobre, nella sede dell’azienda fabrianese.

I sindacati hanno chiesto e ottenuto questo nuovo summit per chiedere delucidazioni sul dialogo che lo stesso Porcarelli continua ad avere con le banche – sotto l’egida del ministero dello Sviluppo economico – per ottenere linee di credito per l’implementazione del piano industriale.

«Si è trattato di un incontro interlocutorio perché, ci è stato riferito, le banche hanno chiesto ulteriori elementi per la valutazione completa del piano industriale. L’imprenditore ha girato queste richieste alla società di consulenza esterna alla quale si è rivolto da alcuni mesi. Ci è stato detto – riferiscono fonti sindacali – che entro due settimane si dovrebbero avere delle novità».

Tanto è vero che, le parti sociali hanno già fissato la data per un nuovo incontro, quasi certamente il 13 novembre. O comunque entro la metà di novembre. «Il quadro a quel punto sarà chiaro per capire il futuro della JP Industries», concludono.

La vertenza che coinvolge la JP – newco che ha acquisito il comparto bianco della ex Antonio Merloni riassumendo 700 dipendenti, equamente distribuiti fra Marche e Umbria – si trascina da molti anni. Prima il lungo iter giudiziario e poi queste difficoltà a ottenere linee di credito, hanno determinato che si lavorasse negli stabilimenti della JP a singhiozzo, per essere positivi. Le tute blu sono coperte dalla cassa integrazione, ma gli ammortizzatori sociali scadranno a fine anno.

Ecco allora che anche il Mise è sceso in campo per cercare di far dialogare le parti, azienda e banche. Il piano industriale di Porcarelli dovrebbe prevedere oltre 30milioni di euro di investimenti fra nuovi prodotti, ricerca e sviluppo e diversificazione produttiva.

Se non si dovesse arrivare a un accordo, quindi all’ottenimento di finanziamento, la situazione rischia di divenire potenzialmente drammatica per molte famiglie. Dunque, ennesima corsa contro il tempo.