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La Confartigianato invita tutti a costruire un nuovo progetto di sviluppo per Fabriano

Le imprese stanno reagendo, sono 1.281 quelle artigiane, radicate sul territorio e al contempo proiettate alla sfida dei mercati globali: 24 le iscrizioni e 21 le cessazioni nell’artigianato nel secondo trimestre, secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi della Confartigianato

Panorama di Fabriano

FABRIANO – La Confartigianato di Fabriano invita tutti a costruire un nuovo progetto di sviluppo per il territorio di Fabriano, con le imprese artigiane che già guardano al futuro. Manifatturiero evoluto, turismo, eccellenze creative: alcuni driver su cui puntare.

«L’economia fabrianese sta attraversando una fase di transizione in cui sono ancora evidenti i segni lasciati dalle difficoltà degli ultimi anni. Le imprese però stanno reagendo, sono 1.281 quelle artigiane, radicate sul territorio e al contempo proiettate alla sfida dei mercati globali: 24 le iscrizioni e 21 le cessazioni nell’artigianato nel secondo trimestre», secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi della Confartigianato. Un trend che, nella sostanza, non si discosta da quello del medesimo periodo dello scorso anno: 20 aperture, 20 chiusure d’attività.

«La strada della ripresa non è ancora delineata – dichiara Federico Castagna, responsabile territoriale Confartigianato – eppure gli imprenditori si impegnano ad innovare prodotti e servizi, si sforzano ogni giorno per migliorare la produttività e garantire l’occupazione, cercano nuovi mercati. Uno sforzo che va incentivato e supportato, con misure che consentano da una parte di salvaguardare le imprese attive, così come dall’altra di favorire la nascita di nuove attività, anche in settori non tradizionali o capaci di sfruttare nicchie o altri segmenti di mercato. Dei driver di interesse su cui puntare possono essere il turismo e le eccellenze creative espresse dal territorio».

La tutela e il rilancio del manifatturiero, comparto che rappresenta da sempre l’asset strategico del distretto, in questo contesto è fondamentale. C’è grande interesse per il made in Italy, con la richiesta di produzioni di qualità e di alto artigianato. «Le tante nicchie della “coda lunga” del mercato globale cercano infatti prodotti artigiani perché non replicabili in altri contesti e totalmente peculiari, dato il loro profondo legame con la storia, la cultura, la tradizione del territorio. Perché le micro e piccole imprese siano poste nelle condizioni di esprimere totalmente le proprie potenzialità, vanno però eliminati i tanti ostacoli, in tema di fisco, burocrazia, infrastrutture, credito, che le frenano. Crediamo in una vera alleanza, tra imprese e Istituzioni, per percorrere la strada della ripresa economica e sociale. Questa area ha grandi potenzialità, e vogliamo costruire un progetto di sviluppo che ci veda protagonisti in un dialogo proficuo e costante con le Istituzioni locali a beneficio del territorio», ha concluso Federico Castagna.