Da che cosa è nata l’idea?
«L’intenzione è di dare un’immagine più umana alla fisarmonica, cardine dello sviluppo storico, culturale ed economico della città di Castelfidardo, passando per le memorie di chi ne ha fatto la propria vita. L’elaborato finale è un docufilm in cui i sette protagonisti raccontano il loro rapporto con la fisarmonica e come questa ha influenzato le loro vite perché ognuno è stato a suo modo un personaggio di spicco nell’ambito musicale fidardense».
Che cosa rappresenta per voi la fisarmonica?
«Per noi la fisarmonica non è solo uno strumento musicale ma un mezzo di aggregazione e di diffusione culturale, sicuramente sia in passato che oggi il punto di forza per far conoscere Castelfidardo, sua patria fondatrice, nel mondo».
Quali riscontri avete avuto dopo la creazione del documentario?
«Il fatto di aver dato questa voce nuova alla fisarmonica ha trovato un ottimo riscontro sia da parte dei cittadini fidardensi sia dai partecipanti del Pif 2017, premio internazionale di fisarmonica. Per considerare il reale riscontro con il pubblico però dobbiamo aspettare di pubblicare la versione integrale del film. Fondamentale è stato il connubio tra il taglio fresco e giovanile del nostro lavoro e le testimonianze esperte degli intervistati».
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
«Stiamo valutando come far crescere questo progetto e quali canali poter sfruttare per far conoscere questo importante spaccato storico. L’idea era quella di poter realizzare un altro docufilm basato sul presente della fisarmonica coinvolgendo questa volta i giovani che ne fanno parte».