LORETO – I bancarellari di Loreto sono scesi di nuovo in piazza nonostante la pioggia. E ieri, dopo la lettera al Papa, hanno scritto anche al Gabibbo.
Dopo 700 anni i titolari degli undici banchi di articoli religiosi sono fuori da piazza della Madonna. Il luogo deputato dal Comune per il commercio nell’ambito del piano di riorganizzazione è piazza papa Giovanni XXIII, alle porte della Santa Casa, ma i bancarellari chiedono con forza di tornare nella piazza centrale, davanti alla basilica, dove domenica si trovavano a protestare muniti di cartelli.
«Fateci tornare a vivere. Qui l’attività è impossibile a causa dell’insalubrità in cui versa l’area, luogo di deiezioni animali e umane e di immondizia, perché i contenitori sono posti vicino alle bancarelle – si legge nei cartelli -. Dalle grate convergono tutte le esalazioni delle cucine del palazzo Apostolico, capaci di accogliere 700 persone, e i gas di scarico dei pullman che lasciano i pellegrini. Non c’è protezione dagli agenti atmosferici e dai pluviali del palazzo che ci inondano. Per non parlare del fattore economico: i pellegrini non comprano perché hanno già acquistato nei negozi della Santa Casa».
Mesi di battaglie a suon di carte bollate, raccolte firme e persino sit-in in piazza hanno avuto il loro epilogo a luglio: il Consiglio di Stato romano, cui avevano fatto ricorso dopo la bocciatura del tar, si era pronunciato contro di loro. «Considerato che l’interesse commerciale fatto valere dalla parte appellante risulta recessivo rispetto a quello storico-culturale perseguito dall’amministrazione comunale, tenuto anche conto della brevissima distanza tra la vecchia e la nuova sistemazione, il Consiglio respinge l’appello», si legge nell’ordinanza a firma del presidente Giuseppe Severini.
Già le motivazioni della sentenza del tar a marzo non lasciavano grandi spiragli, il tribunale respingeva del tutto il ricorso dei bancarellari che avevano impugnato il documento redatto dal Comune che, con un ordine del giorno passato con i voti favorevoli della sola maggioranza, a ottobre aveva deciso di farli tornare, sì, ma nella nuova location. Anche se a livello giudiziario è stata posta la parola fine, la questione resta delicata.