FABRIANO – Nuova grana per l’amministrazione comunale di Fabriano. La prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche ha accolto il ricorso presentato dalla ditta che aveva ottenuto l’aggiudicazione dei lavori di miglioramento sismico della scuola Marco Polo di Fabriano. Una chiamata in giudizio a seguito della decisione del dirigente comunale che aveva disposto l’annullamento in autotutela dell’atto di aggiudicazione definitiva dei lavori del plesso di via Fabbri. Il Tar, quindi, ha accolto il ricorso presentato dall’impresa aggiudicataria dei lavori, difesa dagli avvocati Valerio Bizzarri e Gabriele Gusella, condannando il Comune di Fabriano al pagamento delle spese del giudizio.
Ieri la pubblicazione della sentenza con il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, che ha deciso di prendersi qualche ora prima di commentare la vicenda. Il Tribunale Amministrativo delle Marche ha accertato che la ditta ha diritto a stipulare il contratto di appalto e ad iniziare i lavori previsti alla Marco Polo. Di fatto è stato annullato il provvedimento in autotutela, disposto dal Comune di Fabriano, che ha bloccato l’inizio dei lavori di miglioramento sismico della scuola media. I lavori, in altre parole, potevano essere già iniziati. Spetta ora al Comune decidere come comportarsi. Tra le possibilità: dare il via ai lavori, magari cercando di rientrare nei tempi per il finanziamento disposto dal Miur, 1 milione 330mila euro per questa scuola.
Scenari e prime reazioni
Anche i risvolti politici potrebbero essere molto importanti. Infatti, su questo argomento si sono registrate, in rapida successione, le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Pascucci, della consigliera comunale di maggioranza Sara Marinucci e, secondo il sindaco Santarelli, sarebbe questo il motivo che ha portato a dimettersi anche l’ex capogruppo del M5S, William Giordano.
Di certo, incalza l’opposizione, in particolare il capogruppo del Pd, Giovanni Balducci. «La sentenza del Tar ha messo fine alla “caccia alle streghe” tecnico-politica iniziata da questa amministrazione. Nel merito la sentenza ha demolito, in talune situazioni anche schernito, la posizione dell’amministrazione riconoscendo totalmente le ragioni di chi ricorreva. C’è da essere soddisfatti perché in ragione di tale pronunciamento del Tar si è “recuperato” il finanziamento ministeriale di 1.330.000,00 euro (rientrando in conseguenza di esso nei parametri temporali dell’aggiudicazione). Vi è da essere anche estremamente critici perché si è perso del tempo a discapito delle famiglie e dei ragazzi che frequentavano quella scuola: per loro il disagio c’è, c’è stato e ci sarà ancora. Ci sarà da recuperare del tempo per rispettare il termine per la realizzazione dell’opera di ricostruzione; esiste un termine finale per il completamento dell’intervento: rimane questo termine a pregiudicare il finanziamento».