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Lavoro, l’Associazione Fabriano Progressista attacca frontalmente il Movimento 5 Stelle

In attesa che il Burian sferzi il fabrianese, la politica cittadina è scossa da un forte vento polemico. Tutta colpa, o merito a seconda dei punti di vista, dell’incontro che il Pd di Fabriano ha organizzato per domani, 26 febbraio, alle 21 all’Oratorio della Carità

I gruppi di opposizione del consiglio comunale di Fabriano
I gruppi di opposizione del consiglio comunale di Fabriano

FABRIANO – L’Associazione Fabriano Progressista stigmatizza la nota del Movimento 5 Stelle, lo attacca e, contemporaneamente, difende il Partito Democratico. Quest’ultimo, invece, è oggetto di attacco da parte della Lega. La quale, però, è impegnata anche a far comprendere che non c’è alcun accordo con il Movimento 5 Stelle.

In attesa che il Burian sferzi il fabrianese, la politica cittadina è scossa da un forte vento polemico. Tutta colpa, o merito a seconda dei punti di vista, dell’incontro che il Pd di Fabriano ha organizzato per domani, 26 febbraio, alle 21 all’Oratorio della Carità, sul tema del lavoro e possibili azioni da intraprendere, alla presenza dei propri candidati e dell’assessore regionale, Manuela Bora.

Un incontro che è stato visto come fumo negli occhi dalla maggioranza politica, vale a dire il M5S. I pentastellati sono riusciti ad avere l’appoggio di Vincenzo Scattolini, rappresentante in consiglio comunale dell’omonima lista-FdI-Lega, e di Olindo Stroppa di Forza Italia. Dunque, di parte dell’opposizione.

Il M5S ha ottenuto il suo scopo, spaccare le opposizioni e mettere nell’angolo i Democrat. Ma, a ben vedere, anche quest’ultimi sono riusciti a conseguire un obiettivo importante, avere il massimo della visibilità sull’appuntamento organizzato. E, aspetto ben più importante, fare in modo che tutti i fabrianesi abbiano saputo che la maggioranza su questo tema non ha ancora fatto nulla. E non hanno dovuto neppure sporcarsi le mani. A evidenziare ciò, infatti, è stato Vinicio Arteconi, dell’Associazione Fabriano Progressista.

«Ho ricevuto dal gruppo consiliare del M5S, e tramite contatto personale dall’Assessore Barbara Pagnoncelli, l’invito a firmare la nota di biasimo verso il PD, colpevole di aver assunto un atteggiamento “divisivo”, organizzando una manifestazione elettorale sul lavoro, senza averne informato i componenti del tavolo che è stato varato in seno al Consiglio comunale. Ovviamente, ho rifiutato di sottoscriverla. Il tavolo sul lavoro è istituzionale, e tale deve rimanere. Mettere in piedi un processo alle intenzioni del PD, o di qualsiasi altro componente del tavolo, è inutile, e questo, davvero, lo trovo “divisivo”. Nel momento in cui le parti siedono intorno al tavolo, tutte hanno il dovere istituzionale e l’obbligo morale di offrire il contributo più concreto possibile. Fuori, tutti hanno il pieno diritto di portare avanti le proprie iniziative politiche, sindacali o associative, senza obbligo alcuno verso gli altri componenti», scrive Arteconi.

«Con quale titolo istituzionale, inoltre, il M5S, ritiene di accusare il PD di essere “divisivo” rispetto ai lavori del tavolo? Non deve essere una prerogativa del tavolo, discutere al suo interno, faccia a faccia, insieme, sul merito di eventuali comportamenti scorretti, che potrebbero non aiutare il buon andamento dei lavori? Premesso che a Fabriano, di lavoro, si deve, e di dovrebbe parlare tutti i giorni e in tutte le sedi, nessun componente può arrogarsi il diritto di coinvolgere il tavolo come strumento, o pretesto per la lotta politica», il j’accuse.

E le stoccate proseguono. «I cittadini, inoltre, devono essere informati di quello che nella nota promossa dal M5S non è scritto: ovvero, che il tavolo in tre mesi si è riunito solo una volta, dopo un primo annullamento per mancata convocazione. Che in questa unica riunione ci si è lasciati con un nulla di fatto. Nella nota del M5S, inoltre, si mette in luce la concomitanza tra la prossima riunione del tavolo, 26 febbraio, e la manifestazione del PD, dimenticando però di ricordare che questa data è nata dopo il rinvio di una settimana di una riunione del tavolo già programmata. Ho già chiesto il mese scorso, e lo ribadisco ora, che i lavori del tavolo sul lavoro siano accompagnati dalla diffusione di un verbale pubblico, in modo che i cittadini siano informati in tempo reale su quanto viene discusso e deliberato, così come deve essere reso noto il calendario dei lavori del tavolo. La trasparenza – conclude Arteconi aiuta sempre, serve ad essere più incisivi e a sgomberare il campo dalle strumentalizzazioni politiche».

Nel centrodestra, infine, la Lega di Fabriano si smarca dalla firma apposta sulla nota pentastellata da Vincenzo Scattolini. «La Lega non ha fatto accordi con nessuno, tanto meno con il M5S. Abbiamo lanciato una provocazione che riguarda la città e per fare partecipare più persone possibili ci siano permessi di avere un approccio molto informale con il Sindaco per utilizzare lo stendardo Comunale in previsione di un possibile giorno di serrata generale per mantenere desta l’attenzione sulla questione lavoro. Se qualcuno confonde l’istituzione con chi ora governa la città non ha compreso il senso della nostra proposta», scrivono dal coordinamento cittadino.

Per quanto riguarda l’iniziativa del PD sul lavoro, «oltre ad aver commesso una scorrettezza nei confronti del consiglio comunale intero, risulta paradossale che il partito con più responsabilità politica nello sfascio della città, oggi si elevi a paladino dei problemi del lavoro. Giusto per ricordarlo, il PD, è il partito che governando la Regione favoriva, con denaro pubblico, la delocalizzazione delle imprese del territorio e in città è stato sempre al servizio dei poteri economici. Risulta ipocrita a tacer d’altro, le azioni politiche del PD messe in atto solo ora in vista del 4 marzo per cercare una nuova verginità politica».