FABRIANO – Nuova luce di speranza per il completamento del Progetto Quadrilatero a Fabriano. Sarà Salini Impregilo a prendere in mano il cantiere, diventando azionista di maggioranza della Astaldi che, quindi, formalmente, rimane contraente generale.
Il via libera a questa operazione finanziaria che, per Fabriano e il comprensorio, può essere definita “benedetta”, è giunto nelle scorse ore. In pratica, il consiglio di amministrazione di Salini Impregilo, prima azienda del settore in Italia, sottoscriverà un aumento di capitale riservato pari al 65% di Astaldi, esborso circa 225 milioni di euro. Dunque, azionista di maggioranza. Al suo fianco, nel cda di Astaldi siederanno i creditori che riceveranno una parte di azioni e un’altra di contanti per il credito vantato. E, infine, la famiglia Astaldi con una quota pari al 6%.
Dunque, formalmente, sarà sempre Astaldi a rimanere contraente generale per il completamento del maxi-lotto n. 2 del Progetto Quadrilatero, raddoppio della SS. 76 e completamento della Pedemontana Fabriano-Muccia. Ma di fatto, scende in campo la prima azienda del settore. Facendo i debiti scongiuri, questo dovrebbe significare che l’opera potrà, finalmente, essere portata a compimento. Con innegabili vantaggi per il territorio sia in termini di recupero del gap infrastrutturale, che per le realtà produttive in termini di logistica e trasporti.
Acquisita questa notizia, bisogna capire ora i tempi di ripartenza del cantiere fermo da oltre sette mesi. Altro nodo da sciogliere è quello relativo ai crediti vantati dalle ditte subappaltatrici, circa 40milioni di euro, e la loro intenzione di non far ripartire i lavori senza che abbiano incassato il credito.
«La notizia dell’interessamento di Salini Impregilo per l’acquisizione di Astaldi costituisce un potenziale passo in avanti anche per la risoluzione delle problematiche dei lavori della Quadrilatero, che hanno risentito della crisi di Astaldi. Ovviamente ci sono diversi passaggi tecnici da espletare, tra decisioni dei creditori e valutazioni del Tribunale a cui Astaldi ha richiesto il concordato in continuità, però si apre uno spiraglio in una crisi che si sta facendo sentire pesantemente sul territorio. In ogni caso il Governo assicurerà lo svolgimento dei lavori che devono essere conclusi ma la risoluzione delle criticità relative all’azienda attualmente aggiudicataria dell’appalto faciliterebbe il processo», assicura Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera.
Probabile che tutti questi aspetti siano affrontati in un prossimo incontro fra istituzioni e Astaldi, nuova composizione. E quest’ultima, con i sindacati. Intanto a Fabriano, torna a riunirsi il comitato Indecente 76. L’appuntamento è per questa sera alle 21 nell’auditorium della Fondazione Carifac. «Negli ultimi mesi si è detto molto riguardo allo stato dei lavori della Statale 76. Assemblee pubbliche che hanno coinvolto le rappresentanze economiche e sociali del territorio, due Consigli comunali “aperti” convocati sul tema, innumerevoli riunioni istituzionali, sblocco dei fondi da parte del Cipe, ripetute rassicurazioni da parte di autorevoli rappresentanti delle commissioni parlamentari. I lavori però sono ancora fermi. Le chiacchiere non bastano: è il momento di passare all’azione. Il comitato Indecente 76, cui hanno aderito oltre trecento cittadini, presenterà le azioni concrete con cui intende proseguire la battaglia per il completamento dei lavori. L’invito è stato esteso in particolare a tutti i sindaci del territorio interessato, che potranno portare il proprio contributo. L’ingresso è libero e gratuito», si legge nella nota a firma di Paolo Paladini, fondatore del comitato.