PESARO – Il peso delle tasse. Fino al 19 luglio un’azienda di Pesaro o a Urbino fattura per pagare le tasse. Da quella data l’incasso diventa guadagno. E’ il dato peggiore tra le province marchigiane.
La fotografia della tassazione delle imprese nei Comuni capoluogo è dell’Osservatorio Cna. A pagare meno tributi sono quelli di Bolzano, che devono lavorare per lo Stato fino al 18 giugno mentre all’ultimo posto in questa graduatoria sono gli imprenditori di Agrigento che devo aspettare il 30 luglio per lavorare per sé stessi. Nella classifica dei 114 Comuni capoluogo Fermo si piazza al 14esimo posto, Ascoli Piceno al 42esimo e Macerata al 60esimo. Più indietro Ancona (90), Pesaro (97) e Urbino (98).
Le differenze nella tassazione dipendono dalla Tari e dalle rendite catastali.
«Rispetto al 2019 la pressione fiscale è scesa – affermano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Moreno Bordoni – consentendo di lavorare, mediamente, nelle Marche, 33 giorni di meno per il fisco, grazie all’eliminazione dell’Irap, alla deduzione dell’Imu del 100 per cento e alla rimodulazione dell’Irpef. Ma si pagano ancora troppe tasse. Alle imprese resta solo il 44,9 per cento di reddito disponibile. Il resto se ne va in imposte e tributi. Nel predisporre le politiche economiche e fiscali le istituzioni e le forze politiche devono tener conto che il 98 per cento delle imprese è di piccole dimensioni. Le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori si meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo. Ecco perché chiediamo una ulteriore diminuzione della pressione fiscale»
Altre proposte della Cna per ridurre la tassazione fiscale sulle imprese riguardano una seria lotta all’evasione fiscale, un regime di agevolazione fiscale per premiare chi investe nella propria impresa, la riforma del catasto, avvicinando il valore catastale tassato al mutevole valore di mercato, agevolazioni per il passaggio generazionale delle imprese individuali.