Fabriano – Logica, pensiero laterale, capacità di osservazione e creatività. Questi gli ingredienti per poter uscire indenni dalla prima escape room fabrianese “Il sigillo dei Chiavelli”. Istinto e capacità relazionali per scoprire l’assassino della “Cena con delitto” e dell’”Aperikiller”. Pazienza, tanta pazienza, ma anche manualità e spirito di osservazione, per affrontare i rompicapo in legno. Infine, un rilassante viaggio virtuale con il visore, per essere catapultati in realtà alternative con lo scenario che meglio si vuole: mistero, documentario, sport, natura e giochi. Il tutto ambientato in un appartamento da 200 metri quadri in uno storico palazzo fabrianese nella centralissima via Cialdini al numero civico 73.
Benvenuti nel mondo del tutto può accadere e nulla è come sembra ideato da un team creativo e giocherellone che, non a torto, ha deciso di chiamarsi Dimensioni nascoste. «Siamo un ramo di azienda della società Quota group, composto da Maura Gaoni, Gabriele Sassi, Lorenzo Armezzani, Emanuele Rossi e Luca Bucciarelli, Matteo Arcangeli, Francesco Gerini, Ileana Gobbi, Enrico Setaro. Ma tanti altri collaboratori ci aiutano», spiegano. «Abbiamo deciso di fare una scommessa con noi stessi e con la città di Fabriano lanciandoci in questa avventura che sta sorprendo per primi noi visto il gradimento che stiamo riscuotendo». Ebbene sì, dall’apertura – avvenuta ad inizio ottobre – ad oggi, i fabrianesi e non solo, hanno risposto alla grande. Considerato, poi, che quasi tutto il mese di novembre, l’attività è stata chiusa «per precauzione visto lo sciame sismico, anche se l’immobile non ha subito alcun danno», ecco che dai primi di dicembre sono stati tanti che non si sono lasciati tentare dal gusto della sfida e dal fascino dell’investigatore per arrivare primi nel risolvere i vari giochi proposti.
«La nostra prima dimensione di gioco – evidenzia il team di creativi – è l’Escape room. L’idea è nata in America e nasce come un videogioco per poi essere trasferito dalla realtà virtuale a quella analogica-reale. Si deve trovare un modo – risolvendo quiz ed enigmi, cercando chiavi e seguendo gli indizi – per uscire da una stanza. Il tutto entro sessanta minuti. Un operatore, il custode in termini di gioco, offrirà ai giocatori ogni tipo di assistenza logistica e qualche suggerimento quando l’intrigo si fa troppo duro e diventa difficile uscirne fuori». L’Escape room ha destato molta curiosità e interesse. Fabriano ha risposto molto bene alla novità. «Qualcuno conosceva già il gioco perché lo aveva fatto in altre città e quindi ha voluto provare la nostra. Ma, anche gente da fuori che non conosceva la storia dei Chiavelli, ha trovato il tutto molto affascinante. Dunque, oltre all’aspetto ludico, abbiamo registrato anche un aspetto storico, di conoscenza della storia di Fabriano. Abbiamo ricreato un’ambientazione nella stanza “Il sigillo dei Chiavelli” rispettosa dell’800, anche negli arredi. Tutto in stile medievale con un’attenzione maniacale al dettaglio».
Gioco, storia, ma anche socializzazione. «In tutte le nostre attività che proponiamo si gioca, ci si intrattiene, ci si sfida, ma tutto ciò si fa insieme, si socializza, si gioca in gruppo. È in programma l’apertura della seconda Escape room entro fine mese. Sulla quale non possiamo dire nulla. Sarà una nuova storia, ma che non sveliamo per evitare di fornire aiuti a tutti coloro che verranno a provarla».
I costi sono: 45 euro per tre giocatori; 56 euro per quattro giocatori; 65 euro per cinque giocatori e 72 euro per sei giocatori. Si può giocare da domenica a giovedì alle 13, 14:30, 16, 17:30, 19, 20:30 e 22. Venerdì e sabato stessi orari, ma con l’aggiunta di una nuova opzione: 23:30.
La seconda dimensione di gioco è quella della “Cena con delitto“. «A cadenza mensile viene organizzata una cena, con il catering che pensa a questo aspetto. Gli invitati vengono proiettati all’interno di una storia e loro dovranno risolvere il mistero. Ma non solo questo. I partecipanti alla cena, fino ad un massimo di 50 persone, sono parte integrante della storia e, portata dopo portata, avranno gli indizi utili per risolvere l’arcano». La cena si svolge nel suggestivo salone delle feste arredato, di volta in volta, in stile con la storia. Dove, dunque, sono abilmente miscelate atmosfera, racconto e tecnologia con i classici ingredienti di mistero, suspance e colpi di scena.
«Il prezzo è variabile e si può anche scegliere un’esperienza personalizzata, dove potrete essere voi i registi del vostro giallo. Oppure possiamo creare un evento privato, magari per una festa di compleanno alternativa, riservando l’intera struttura a voi e i vostri amici o colleghi, senza presenze esterne. Alcune aziende, sia grandi che medie e piccole, hanno già usufruito di questa possibilità».
La terza dimensione è l’Aperikiller, sempre cadenza mensile, o più frequente a seconda dei periodi. «Probabilmente l’Aperikiller è la dimensione che meglio incarna l’aspetto sociale del gioco. Per risolvere il delitto, infatti, devi conoscere – anche con astuti escamotage – altra gente e cercare di risolvere il mistero. Essere abile e fine conoscitore dell’altro, utilizzando l’intuizione e il ragionamento, ma anche il savoir faire per conoscere presto e bene nuove persone». Previsto l’open bar, prezzo variabile e massimo cinquanta partecipanti.
La quarta dimensione è rappresentata da giochi e rompicapi in legno. «Una dimensione che spesso viene utilizzata per ingannare l’attesa per l’entrata in Escape room o all’uscita da quest’ultima per prolungare l’effetto adrenalinico».
Infine, la quinta dimensione. «Proponiamo un viaggio esperienziale in una realtà virtuale a vostra scelta attraverso un visore. Sarete voi a scegliere l’ambientazione virtuale: mistero, sport, natura, giochi e divertimento».
Non resta ora, dunque, che iniziare a giocare perché: «Per comprendere certi delitti basta conoscere le vittime», Oscar Wilde docet. I prossimi appuntamenti in calendario sono per l’11 e 24 febbraio, Aperikiller.