FABRIANO – «Noi della Lega Nord-Fabriano, nella nostra semplicità, vorremmo far presente che la prossima Amministrazione comunale dovrà fare i conti con circa 6.000 disoccupati, la fine per altri degli ammortizzatori sociali e nessuno che propone niente». Questo l duro incipit della sezione cittadina della Lega che ne ha per tutti. «Gli investimenti integrati di cui il Pd locale cerca di prendersi il merito sono fondi Europei dati alla Regione e sono talmente pieni di burocrazia che come al solito o non si riuscirà a prenderli, oppure saranno preda dei soliti noti. Perché non proporre l’abbattimento dell’addizionale comunale e un drastico taglio sulle tasse degli immobili alle imprese (manufatturiere e commerciali) che resistono nel territorio? Perché non si cofinanziano progetti con fondi europei per la bonifica e riqualificazione industriale di aree dismesse per poi proporre gli stabili con affitti agevolati e detassazioni alle imprese che vogliono investire nel territorio e assumere i disoccupati del posto? No, questi discorsi sono scomodi da fare, è più facile proporre tavoli di discussione per risolvere le crisi delle aziende. Sui tavoli si mangia o si gioca a carte», il duro j’accuse dei padani fabrianesi.
Anche per il turismo, «che sembra la panacea di tutti i mali e solo ora si riscoprono le grandi potenzialità della città e del suo territorio, ma nessuno parla di decoro urbano, servizi inesistenti, piano del traffico mai attuato. Per rendere la città appetibile bisogna renderla bella e vivibile partendo dalla cura degli spazi verdi, del manto stradale, creare servizi igienici funzionanti e trasporti pubblici migliori. Vanno create sinergie con i Comuni limitrofi e non bisogna scordarsi delle Frazioni, al momento abbandonate a loro stesse. Noi istituiremo un Assessorato alle Frazioni».
Infine, si passa a una disamina sul sociale. «Proponiamo una netta distinzione tra sociale e disabilità e andremo a riordinare l’assistenza domiciliare per minori e adulti. Aiuti alle famiglie con un occhio di riguardo agli Italiani. Nel merito facciamo presente che a fronte di 256 alloggi popolari, 165 sono stranieri (10 comunitari / 155 extracomunitari ) e solo 91 italiani ad usufruirne. A tal proposito proporremo di modificare, per quanto è consentito, le norme che regolano le graduatorie mettendo al primo punto la nazionalità e la residenza continuativa nel territorio che dovrà essere per i cittadini comunitari di almeno sette anni, per i cittadini extracomunitari di almeno 15 anni con regolare permesso di soggiorno, posto di lavoro e non aver commesso reati penali. Vorremo inoltre far presente che il nostro comune spende da gennaio a giugno 2017 poco più di 43mila euro per quattro minori extracomunitari in affido, dovremo mantenerli fino alla maggiore età? Inoltre il nostro ufficio alla Pubblica Istruzione-Servizi Sociali ha speso 128mila euro per interventi alle famiglie, contributi per i libri, liquidazione affitti morosi di inquilini non colpevoli, ecc. ecc. Quanti di questi sono italiani? Vorremo trasparenza e sarà quella che attueremo. Ecco, vorremo e parleremo di questo. Parleremo dei problemi della gente, senza la presunzione di poter risolvere tutto con una bacchetta magica. Non proponiamo miracoli o effetti speciali, ma – si conclude la nota – impegno e concretezza per far ripartire la città in cui viviamo e dove vorremo che i nostri figli abbiano un futuro».