ANCONA – Mentre la legge di bilancio prosegue il suo cammino in Parlamento, Confartigianato continua il pressing per sollecitare misure che, nell’ambito della manovra economica, riducano il carico fiscale sulle imprese. «Carico che – sottolinea Graziano Sabbatini presidente di Confartigianato imprese Ancona- Pesaro e Urbino – rimane molto pesante, mantiene assurde iniquità nella tassazione dei redditi e ha aumentato gli obblighi burocratici sulle spalle degli imprenditori».
La battaglia di Confartigianato, avviata fin dalla discussione in Senato, prosegue ora con un nuovo incontro con i Parlamentari marchigiani (ai quali sono già state trasmesse le ipotesi di emendamento) che si terrà lunedì 11 dicembre presso la sede della Confartigianato ad Ancona in via Fioretti 2/a.
Nella lista delle richieste di Confartigianato al Parlamento spiccano quattro priorità: «Evitare il rinvio di un anno dell’applicazione dell’IRI che avrebbe comportato, già dal 2018, un risparmio d’imposta di 2 miliardi di euro a favore di imprese individuali e società di persone; consentire il riporto delle perdite per le imprese che adottano il regime di cassa, una misura che riguarda 2 milioni di soggetti; innalzare la deducibilità dal reddito d’impresa e dall’Irap dell’IMU sugli immobili strumentali delle imprese; aumentare la franchigia Irap per i piccoli imprenditori».
Nella manovra economica, evidenzia sempre l’associazione di categoria, mancano all’appello anche altri capitoli fiscali importanti per artigiani e piccoli imprenditori. Come l’abolizione dello split payment, una battaglia storica di Confartigianato che ora torna alla carica per contestare un meccanismo con il quale lo Stato finisce per fare cassa sulle spalle delle imprese oneste.
Quest’anno, poi, la legge di bilancio introduce, dal 2019, l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati, un provvedimento sul quale la Confederazione invita a procedere con estrema cautela nell’ambito di un progetto di medio periodo che coinvolga anche le rappresentanze d’impresa proponendo, al contempo, l’abrogazione di tutta una serie di misure introdotte per il contrasto dell’evasione che non hanno più ragione di esistere dopo l’introduzione della fatturazione obbligatoria.
Nella manovra, conclude l’associazione, «non mancano aspetti positivi che dimostrano come la leva del fisco possa dare buoni frutti: è il caso delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, fino alle misure per la cura del verde. Si tratta di un pacchetto di norme che incrociano la propensione delle famiglie a sistemare casa e che sono fondamentali per le oltre 500.000 imprese artigiane del settore costruzioni alle prese con una crisi che non è ancora alle spalle».