Pesaro

Legge urbanistica, Vitri e Biancani: «Per cittadini e imprese sarà tutto più complicato, edilizia al rallentatore»

I consiglieri Dem: «Cancellato il piano casa, vincolo dell'interesse pubblico da vagliare in consiglio comunale. Una follia»

I consiglieri Vitri e Biancani

PESARO – Legge Urbanistica Regionale, le preoccupazioni dell’opposizione.

I consiglieri Pd Andrea Biancani e Micaela Vitri fanno notare alcuni aspetti negativi. «Per cittadini, professionisti e imprese sarà tutto più complicato. La Regione aveva promesso procedure rapide e contrasto al consumo di suolo, annunci che non corrispondono alla realtà. Comuni commissariati dalla Regione e, ancora peggio, dal Ministero della Cultura, nella pianificazione urbanistica. Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge urbanistica, che ha cancellato il “Piano casa” sostituendolo con altre norme che renderanno quasi inapplicabile la possibilità di fare piccole modifiche e ampliamenti alle abitazioni. Purtroppo a nulla sono serviti i quasi 400 emendamenti presentati, quasi tutti respinti, e 5 sedute di discussione in Aula, la maggioranza ha votato una legge che complica la vita di cittadini, tecnici e imprese, non contrasta affatto il consumo di suolo, commissaria i Comuni sulla pianificazione urbanistica e, probabilmente, aprirà numerosi contenziosi».

Biancani e Vitri sono preoccupati, in particolare, per le nuove procedure che cittadini e tecnici dovranno affrontare per piccoli ampliamenti della propria abitazione (ex Piano casa), interventi per i quali prima era sufficiente l’approvazione degli uffici tecnici del Comune. «Con la nuova normativa – spiega Biancani – la Regione rende tutto più complicato. Le modifiche più significative oltre a prevedere una riduzione dell’ampliamento massimo, che passa dal 40% al 20%, comportano, soprattutto, l’allungamento delle procedure di approvazione, l’aumento dei vincoli e dei pareri richiesti. Il progetto, infatti, oltre al parere dei tecnici del Comune, dovrà addirittura essere votato dal Consiglio Comunale, che dovrà riconoscerne persino l’interesse pubblico. Praticamente una vera e propria variante urbanistica. Come se non bastasse, ogni Comune dovrà anche istituire una Commissione Paesaggio, la quale dovrà dare un parere vincolante se l’ampliamento è superiore al 10% del volume esistente o comunque a 100 metri cubi (circa 30mq). Inoltre, la norma molto probabilmente non sarà applicabile dal primo gennaio, in quanto sarà necessario un accordo tra Regione e Ministero della Cultura per stabilire le regole di applicazione nelle zone residenziali (zone B) e per definire su quali edifici è consentito l’ampliamento. In pratica non sappiamo se e quando alcune parti della legge diventeranno realmente esecutive».

«Quanto al consumo di suolo, la nuova legge infatti lascia invariate le cubature previste dagli attuali piani regolatori, non riducendo affatto la possibilità di edificare su nuovi lotti, e con le modifiche apportate in Aula è anche possibile continuare ad attuare varianti urbanistiche sostanziali per altri due anni. Pertanto, da domani, non cambia nulla rispetto alla situazione attuale che già prevedeva la possibilità di espansione di aree edificabili in zona agricola solo per i Comuni che hanno completato per almeno il 75% l’edificazione delle aree esistenti».

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