JESI – A 50 anni dalla morte di Don Lorenzo Milani, abbiamo parlato con Fabio Ragaini anima del Gruppo Solidarietà, con sede a Moie, dell’impegno politico e pedagogico del prete fiorentino. Già ospite del comitato politico Jesi in Comune sulla figura di Don Milani, Ragaini sottolinea il grande impegno e l’attualità del prete: «Testimonianza di radicalità e coerenza, si può comprendere Don Milani solo partendo dal suo ceto sociale e dalla realtà di Barbiana. Don Milani viene dalla borghesia intellettuale, una famiglia colta. Quando arriva a Barbiana trova una situazione molto particolare: per arrivare in questa zona montana deve percorrere un pezzo di strada a piedi, perché la carreggiata non c’è. Ci vivono circa 150 persone, senza corrente nè acqua, sono isolati e la loro unica aspirazione è quella di rimanere ultimi». Questo aspetto è tra i più importanti, rispecchia la scelta di un prete a favore delle persone più deboli: per dare voce ai senza voce bisogna condividerne la situazione. «Con la straordinarietà della sua cultura e della sua intelligenza – continua Ragaini – Don Milani fa si che gli ultimi non lo siano più, che se messi nelle condizioni non vi è differenza. Siamo negli anni Cinquanta e a Barbiana trova montanari destinati a rimanere tali, costretti alla marginalità. Da qui la scelta di istituire una scuola aperta 365 giorni all’anno, per dodici ore al giorno. Barbiana è una scuola di vita. Don Milani muore giovanissimo, e in punto di morte dice “Il cammello è passato nella cruna dell’ago” per dire che il signorino, cioè lui, è diventato montanaro». Classi sociali, meritocrazia, Don Milani sembra tutt’altro che moderno in questi termini. Oggi non si parla più di classi sociali in senso stretto, eppure questo concetto è utile, se attualizzato, per capire molti aspetti della società di oggi. «Ho insegnato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia» diceva don Milani. A 50 anni dalla morte, venerdì 7 aprile ore 18 nella chiesa di San Giovanni Battista di Corso Matteotti a Jesi, il centro culturale I Care presenta il libro di Valeria Milani Comparetti dal titolo “Don Milani e suo padre. Carezzarsi con le parole”. Nella medesima sede dal 1 al 9 aprile sarà visitabile, dalle 18 alle 20, la mostra fotografica a cura della Fondazione Don Milani di Firenze “Barbiana: il silenzio si fa voce”.
L’eredità pedagogica di Don Milani
Barbiana scuola di vita. L'impegno politico e pedagogico del prete fiorentino a 50 anni dalla morte nelle parole di Fabio Ragaini del Gruppo Solidarietà di Moie