Oggi è il gran giorno. Un momento atteso e vissuto da tutto il Regno Unito. A distanza infatti di settant’anni dall’ultima volta, le porte dell’Abbazia di Westminster, intorno alle ore 12, si apriranno per incoronare Carlo III, il più anziano erede al trono britannico, e sua moglie Camilla. L’incoronazione è l’investitura formale di un monarca con i suoi poteri regali e come capo della Chiesa d’Inghilterra, secondo un rito che ha quasi mille anni. Va detto che si tratta di una cerimonia unicamente simbolica e religiosa: Carlo III è infatti re dal giorno della morte della madre, Elisabetta II.
Non per questo però l’evento è meno sentito: da giorni i riflettori del mondo sono puntati su Londra. Per farci raccontare le ore che precedono l’incoronazione abbiamo intervistato Eleonora Serena, originaria di San Biagio di Osimo in provincia di Ancona, che oramai dal 2010 vive a Londra e attualmente risiede nel quartiere di Chelsea.
Eleonora dopo una laurea in cultura e moda ha deciso di trasferirsi nel Regno Unito per imparare la lingua. Quella che doveva essere un’esperienza a termine si è tramutata invece in una scelta di vita: «mi trovo bene perché gli italiani vengono percepiti con estrema curiosità e rispetto: molto apprezzati sono il nostro design e la nostra cultura, il nostro saper vivere e saper amare la vita tutto tondo». Eleonora è una consulente di stile e di moda: «Di fatto curo il look e l’immagine di persone in genere molto facoltose: la mia clientela è eterogena, va dall’uomo o la donna di affari londinese, o a stranieri, specialmente provenienti da Qatar o Emirati».
Entrando nel dettaglio di questa finestra temporale che va dalla morte della Regina all’incoronazione ci dice: «Vivere questa atmosfera Walt-Disneyana è sicuramente molto affascinante, ha un qualcosa di molto fiabesco… l’altro giorno, per la strada c’era una parata con delle carrozze…una sorta di prova generale…insomma, è difficile rimanere indifferenti, poi noi umani siamo così attratti dallo storytelling e dalle storie di narrativa e questa è una Favola contemporanea a tutti gli effetti…vivo il tutto con grande curiosità e partecipazione anche se non sono autoctona; poi ho degli amici che comunque sono nati qua e loro hanno una percezione molto forte e sentita riguardo la corona sia per la memoria della Regina Elisabetta ma anche per quello che sarà il futuro».
Quali aspettative nutre il popolo britannico nei riguardi di Re Carlo?
«Nonostante Carlo sia re di fatto da settembre, questa giornata, con tutti i suoi festeggiamenti sancisce l’inizio di una nuova era. Londra si chiuderà e permetterà al suo popolo di vivere quello che è un momento estremamente sentito. Va detto che si tratta di un momento collettivo che verrà vissuto in tutto il Regno Unito: ho amici nello Yorkshire o nel Nord che attendevano questa giornata con il medesimo entusiasmo, per le strade, nelle case e soprattutto nelle chiese…si tratta di una celebrazione molto correlata alla religiosità. La morte della Regina Elisabetta ha segnato il paese ed il suo immaginario: queste terremoto emotivo ha fatto nascere molte domande a cui il sovrano sarà chiamato a rispondere. Da Carlo III gli Inglesi si aspettano un sovrano interventista ma che allo che allo stesso tempo rimanga nel solco tracciato dalla Regina. Al centro dell’agenda del Re ci sono sicuramente argomenti molto prioritari che stanno molto a cuore al popolo: la sostenibilità, l’ecologia in primis…non a caso molti sudditi lo hanno già ribattezzato EcoWarriors, il guerriero ecologico».
Come si è preparata Londra e tutto l’UK a questo evento epocale?
«La Celebrazione sarà grandiosa…tutti i sudditi sono chiamati a scendere in strada e anche fuori Londra si respira un’atmosfera colorata… la stessa regina, visto i suoi outfit, era stata definita la Regina Arcobaleno e durante le celebrazioni del funerale un bellissimo arcobaleno si era stagliato sul cielo… oggi sole caldo primaverile inaugurano questa nuova era, nella speranza che sia di buon auspicio. La figura di Carlo è sempre rimasta un po’ schiacciata da quella della madre: è il momento per lui di ritagliarsi un ruolo nella storia con le sue azioni e decisioni, anche se nel solco della continuità. È questa la sfida che deve affrontare ed il popolo nutre in lui molta fiducia nonostante una nazione sempre più diversa e multietnica… l’impressione è che ci sia tanta empatia anche perché tutti quanti sono consapevoli di quanto sarà difficile la sfida a cui Carlo è chiamato: il confronto con la Regina che ha guidato il paese per oltre settanta anni è inevitabilmente arduo».
La Monarchia e la corona come viene percepita dai giovani?
Un argomento delicato che racchiude un certo dualismo tra il vecchio ed il nuovo. Da una parte la rigidità delle regole monarchiche, dall’altra quella più innovativa celebrata da Kate e Williams ma in parte anche da Carlo. C’è tensione tra il vecchio e nuovo ma percepisco dai miei amici londinesi una certa speranza al nuovo, al cambiamento nonostante la grande affezione che c’era alla Regina. Due sentimenti apparentemente opposti che però convivono nei giovani di oggi».