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Liste d’attesa e il privato nella sanità, Pd Pesaro: «La giunta Acquaroli sta arretrando sui servizi»

I consiglieri dem: «Personale medico si licenzia dal pubblico per farsi assumere da cooperative a fronte di compensi più alti»

PESARO – Liste d’attesa e visite che vanno attese per mesi. I consiglieri del Pd Pesaro analizzano il momento e non mancano le polemiche con la Regione.

«Il dramma delle liste d’attesa, rispetto alla precedente gestione regionale, sta aumentando in maniera esponenziale, con l’evidente offerta insufficiente a soddisfare le richieste incrementate come era prevedibile, anche a seguito della pandemia da Covid. Non si rilevano nel bilancio regionale, i maggiori fondi necessari per la copertura di turni supplementari e straordinari da corrispondere al personale sanitario, vista la grande difficoltà ad assumere nuove figure, così come dichiarato dallo stesso Presidente Acquaroli».

Per i consiglieri «una giunta retrograda, che riscontriamo fare un pericoloso passo indietro rispetto al passato, non percependo alcuna volontà di riapertura degli ospedali territoriali come promesso in campagna elettorale  (con l’accusa alla precedente giunta di averli chiusi) mantenendo solo la malsana volontà della chiusura a fine anno dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord. Pochi giorni fa il Presidente Acquaroli sul suo profilo social, gongolava per aver ricevuto da Agenas il riconoscimento per l’Azienda Ospedaliera Sanitaria di Ancona; gli ricordiamo che l’Azienda Ospedaliera Marche Nord gestita politicamente dalla giunta Ceriscioli, ottenne più di un riconoscimento, un esempio su tutti il reparto del dr. Visani per la best practice sulla cura della leucemia mieloide o la chirurgia robotica del dr. Patriti, come il riconoscimento dalla Newsweek che nominò come vere eccellenze i reparti di Pediatria e Neurochirurgia, riconosciuti tra i migliori specializzati al mondo. In risposta a tutto questo ci sarà la chiusura di un’azienda che ha incassato solo successi e riconoscimenti, per essere sostituita da un AST in vecchio stile».

Altra preoccupazione l’ingresso delle cooperative nella sanità pubblica. «Il presidente Acquaroli dovrebbe mettere mano in modo chiaro ed efficace ad una riforma sanitaria pubblica che non finanzi il privato. Stiamo assistendo allo scandaloso scenario per cui personale medico e paramedico si licenzia dal pubblico per farsi assumere da cooperative a fronte di compensi molto superiori a quelli percepiti.

Niente è cambiato rispetto al passato se non in peggio, come la chiusura delle guardie mediche soprattutto nell’entroterra pesarese, la mancanza di medici sulle autoambulanze, grave carenza di personale medico nei Pronto soccorso, la prevista chiusura del reparto di Psichiatria a Pesaro, la costruzione di un” ospedaletto” anziché un nosocomio per le alte specialità di 2° livello, con il passaggio da 612 posti letto a 372 , la riapertura del punto nascita a Pesaro senza la nomina del primario e con medici condivisi in più ospedali e il centro senologico di Via Nanterre attende un mammografo con tomosintesi 3D da oltre 2 anni. L’unico triste cambiamento – concludono i consiglieri – sarà assistere alla soppressione dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord, che nel tempo perderà le eccellenze costruite dall’ottimo personale sanitario in tanti anni di lavoro che vi opera all’interno, costringendo ancor più i pazienti di tutto il territorio di Pesaro e Urbino a continuare la migrazione verso l’Emilia Romagna che continuerà ad offrire servizi altamente organizzati ed in tempi ridotti per dare risposte concrete alle richieste di cura».

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