FABRIANO – Finisce nel modo peggiore l’esperienza comune all’interno del gruppo consiliare di Fabriano Progressista, la forza politica che più di tutte – Movimento 5 Stelle a parte – ha rappresentato la vera sorpresa nelle scorse elezioni comunali di Fabriano. Con il lusinghiero 15 per cento è riuscita a eleggere due sue esponenti: il candidato a sindaco, Vinicio Arteconi, e il consigliere comunale, Andrea Giombi, secondo per numero di preferenze.
Ebbene, ieri sera 20 febbraio quasi al termine del consiglio comunale in svolgimento nella sala consiliare del Palazzo del Podestà, si è verificato un episodio molto increscioso e che potrebbe avere ulteriori sviluppi.
Si era al punto in cui si è votata la scissione del gruppo consiliare. I dissidi, ormai insanabili, hanno portato Vinicio Arteconi a costituire il gruppo Associazione Fabriano Progressista. Lasciando ad Andrea Giombi l’unica presenza del gruppo consiliare Fabriano Progressista. A quel punto occorreva votare i componenti supplenti nelle varie commissioni consiliari. Si è, quindi, arrivati a una pausa.
«Arteconi – racconta Mauro Giombi – si è alzato per andare a parlare in platea con una persona. Mi sono avvicinato e tendendogli la mano, gli ho detto che mi dispiaceva per come erano andate le cose e, quindi, per la separazione del gruppo. In tutta risposta sono stato mandato a quel paese e mi è stato tirato uno schiaffo in viso. Mi sono spaventato e, insieme a mio figlio Andrea, siamo andati in ospedale. Al Pronto soccorso del presidio ospedaliero di Fabriano, i medici mi hanno refertato sei giorni di prognosi a causa di una ecchimosi in volto e per lo stato di choc. Un episodio molto brutto. Sto valutando azioni legali. Non è ammissibile che in consiglio comunale succedano episodi del genere. Ovviamente, sono pronto a ritirarla in qualsiasi momento, se Arteconi si dovesse scusare ufficialmente per quanto accaduto».
Diversa la versione di Vinicio Arteconi. «Mauro Giombi si è fatto avanti con fare minaccioso ed è venuto a sfottere, facendomi ironicamente i complimenti. Tutto ciò dopo che il figlio Andrea mi ha definito a microfono accesso “miserabile”. Gli ho fatto una carezza in volto per allontanarlo. Ha iniziato a dire che invece gli avevo dato un pugno o uno schiaffo, ma per fortuna ci sono i testimoni. Io adesso mi consulterò con il mio legale per tutelarmi. Con la mano ho solo cercato di allontanarlo. Anche le forze dell’ordine non sono intervenute, perché non si è rivolto a loro? È veramente spiacevole. Padre e figlio dovrebbero smetterla di attaccarmi, dobbiamo fare opposizione al M5S, non litigare fra noi. Sono oggetto di continui attacchi, da mesi».
In attesa che questa vicenda possa chiarirsi in modo definitivo, nota su Facebook del gruppo consiliare del M5S. «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà al consigliere Andrea Giombi e a suo padre per quanto accaduto in consiglio comunale. Senza creare ulteriori polemiche e, al di là di tutto ciò che può essere detto, non si può non stigmatizzare tali comportamenti che riteniamo inaccettabili».