LORETO – Hanno preso il via i lavori di ampliamento dell’istituto alberghiero “Einstein-Nebbia” di Loreto. In questi giorni è iniziata la trivellazione del terreno per la gettata del primo degli ottanta pali destinati alle fondamenta del nuovo edificio. Dopo che mesi fa la Provincia aveva votato il bilancio di previsione destinando un milione e 600 mila euro dell’avanzo di amministrazione all’intervento di edilizia scolastica, l’istituto aveva già tirato un sospiro di sollievo. La scuola può restare in città in via definitiva, far fronte così al boom di iscrizioni e rifiutare la possibilità delle “classi pollaio”.
Un investimento che chiude una vicenda lunga, fatta di proteste di studenti e dirigenza scolastica, incontri tra scuola, Comune, Provincia e Regione e pressioni in varie sedi. Le classi dell’istituto loretano “scoppiano” di alunni, quegli stessi che si sono tanto battuti fino a manifestare davanti alla sede regionale per evitare il trasferimento di alcune classi della scuola in crescita con mille e 400 studenti, di cui 150 frequentanti Ragioneria, nella vicina Osimo. Tante le riunioni organizzate sul tema e persino un Consiglio comunale ad hoc. Alla fine si era deciso che la Ragioneria non si sarebbe spostata ma le prime classi dell’Alberghiero sì, o meglio, per loro non sarebbe stato un vero trasloco perché avrebbero iniziato il primo anno scolastico, quello 2016-17, direttamente nella vicina Osimo. Si parlava di quattro o cinque sezioni ospitate all’istituto “Corridoni” o al professionale “Laeng”, il Comune stava attendendo la conferma dalla Provincia. Molti degli studenti che frequentano la scuola loretana dal doppio indirizzo però provengono dalla provincia di Macerata e un cambio di rotta in corso d’anno avrebbe comportato disagi anche economici per le loro famiglie. Poco prima dell’inizio dell’anno scolastico 2017-2018 era arrivata la notizia tanto attesa da quelle famiglie: il dirigente scolastico Gabriele Torquati era riuscito a ricavare piccoli spazi sottraendoli ad aule insegnanti e ricreative, rendendo possibile l’adattamento fino a oggi sulla scorta della promessa dei lavori di ampliamento.