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Loreto, indennità ridotte del 30% per sindaco e giunta

Il sindaco Niccoletti: «Decisione maturata nella ricerca di un equilibrio tra il dovere dell’etica e la volontà di essere lungimiranti. Finora ha prodotto un risparmio di quasi 100mila euro»

L'assessore al Turismo Fausto Pirchio (a sinistra) e il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti oggi
L'assessore al Turismo Fausto Pirchio (a sinistra) e il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti oggi

LORETO – Il taglio dei costi della politica, in particolare delle indennità, il Comune di Loreto lo sta mettendo in pratica da quattro anni, proprio come il Parlamento sta professando di fare con la diminuzione del numero dei parlamentari.

Il sindaco Paolo Niccoletti dice: «La decisione di ridurre gli indennizzi è maturata nella ricerca di un equilibrio tra il dovere dell’etica e la volontà di essere lungimiranti, un esempio tangibile e concreto di vicinanza ai cittadini. In questi quattro anni la diminuzione degli emolumenti del 30 per cento decisa dall’amministrazione comunale per sindaco, giunta e cariche politiche ha prodotto un risparmio di quasi 100mila euro. Considerando che al 2020 (anno in cui Loreto andrà al voto ndr) manca ancora un anno, la cifra è destinata a crescere e secondo le proiezioni si potrà arrivare a circa 120-125 mila euro».

Uno degli assessori, Fausto Pirchio con delega al Turismo, spiega: «Siamo felici e orgogliosi di aver dato questo segnale. L’abbiamo fatto per spirito di servizio nei confronti della nostra comunità. I soldi risparmiati sono stati distribuiti alle varie deleghe. Parlando per le mie, sono serviti a rimpinguare i capitoli di bilancio connessi».

Tutte quelle cifre sono state infatti inserite nel bilancio ordinario, quello cui fanno capo i servizi, come welfare o trasporti. Il risparmio totale annuo tra economie ed Irap, prodotto dalla riduzione delle indennità di sindaco e giunta, è di circa 27mila e 450 euro, che fa salire la quota per i quattro anni di legislazione a oltre 98mila euro. In questo modo si è potuto anche arrivare a diminuire la quota delle società partecipate e degli enti ad esse collegati, i cui effetti sono stati spesi e potranno ancora esserlo a vantaggio della cittadinanza.