Attualità

Loreto il giorno dopo la morte di Mattia: il dramma a scuola

Il ritorno tra i banchi all'alberghiero "Einstein-Nebbia" è stato doloroso. Un team di psicologi ha parlato con i ragazzi in assemblea, soprattutto con quelli che hanno visto il treno travolgere il loro compagno

L'istituto "Einstein-Nebbia" di Loreto
L'istituto "Einstein-Nebbia" di Loreto

LORETO – Oggi, 10 gennaio, il ritorno a scuola all’alberghiero “Einstein-Nebbia” di Loreto è stato molto doloroso. Un team di psicologi ha parlato con i ragazzi in assemblea, soprattutto coloro che hanno subito il trauma di aver visto morire Mattia Perini, 16enne investito da un treno ieri (9 gennaio) alla stazione locale, davanti ai loro occhi. Tanti i fiori e i biglietti lasciati sul banco del ragazzo.

Mattia Perini
Mattia Perini

Il preside Gabriele Torquati a nome di tutti ha detto: «Oggi è il giorno del silenzio, un silenzio che si può toccare nella nostra comunità. La morte di Mattia ci coinvolge tutti. Non c’è un modo per rispondere a un dolore così grande, così privo di significato. La nostra comunità oggi è qui, presente al vuoto che tutti sentiamo, cerca le parole per ricordare Mattia. Buono, educato, gentile, diligente, studioso, coscienzioso, appassionato del calcio e della vita. I ragazzi sono qui con domande più grandi di noi tutti. Abbracciamo la sua famiglia e ci stringiamo in questo dolore che adesso più che mai ci rende comunità».
L’open day a scuola previsto per domenica 12 gennaio è stato annullato.

Alcuni ragazzi hanno raccontato di aver visto foto macabre dell’incidente fatte circolare sui social e commenti da estranei sul web che cercano i “colpevoli”. La scuola ha espresso condanna nei confronti degli autori di post simili.

LEGGI ANCHEIl ricordo del preside dell’alberghiero
LEGGI ANCHEIl sindaco di Montecosaro: «Una tragedia inaccettabile»

Fiori sul banco di Mattia

Il dottor Massimo Mari del Dipartimento di salute mentale dell’Area vasta 2, la stessa figura che ha seguito il post tragedia di Corinaldo e terremoto, era a scuola oggi: «È importante ascoltare i ragazzi adesso per far sì che elaborino. Si deve cercare di condividere il più possibile il dolore e l’esperienza per evitare l’isolamento e la ricerca di un capro espiatorio. Non siamo di fronte a una catastrofe, come a Corinaldo, ma a un incidente, un fatto singolo seppur altamente simbolico. Noi siamo sempre a disposizione per la scuola. L’unica somiglianza tra i due episodi è che sono senza senso. Rischiano di cristallizzarsi nella mente di chi si isola. C’è di certo chi è più sensibile ma, passando dal concetto di morte come teoria a realtà, i ragazzi hanno subito una maturità accelerata».

Stazione di Loreto
I rilievi da parte della Polfer di Ancona alla stazione di Loreto dopo l’investimento del ragazzino

L’assessore regionale Moreno Pieroni ha fatto le sue condoglianze: «È un dramma che colpisce ciascuno di noi. Quando la morte arriva così improvvisa e devastante a prendersi uno dei nostri figli sono tanti i pensieri, i se e i ma. Resta l’incredulità e il dolore. Voglio rivolgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia».

Per l’investimento nel contempo la Procura aprirà un fascicolo ma ancora non si conosce l’ipotesi di reato perché non sono arrivate tutte le carte dalla Polfer. Sarà acquisita la scatola nera del Frecciargento e i filmati delle telecamere della stazione. Accertato per ora che il giovane avesse le cuffie nelle orecchie.
Il pm Serena Bizzarri non crede di disporre l’autopsia perché le cause della morte sono certe. La salma si trova ancora sotto autorità giudiziaria all’obitorio dell’ospedale di Torrette. Non si sa ancora quando sarà riconsegnata ai familiari per i funerali. In questi momenti (ore 17) sta avvenendo l’identificazione della salma.