LORETO – «Cara Delegazione, per 30 denari?» sono le parole scelte dal comitato “No Antenna Montorso” per manifestare alla Delegazione pontificia di Loreto la delusione e il dispiacere di saperla coinvolta nell’operazione che ha portato all’installazione dell’antenna Iliad di 32 metri all’ingresso della Piana di Montorso.
«Lo striscione, tenuto da alcuni bambini di famiglie residenti, evoca il famoso tradimento di Giuda perché così ci sentiamo da quella mattina del 18 febbraio: traditi – dicono dal comitato -, per mano di un’amministrazione leggera (o forse no), nel concedere per silenzio assenso l’ok al procedere ad un colosso come Iliad, per mano di burocrati incuranti dei danni al paesaggio, alla memoria di quel fazzoletto di terra a confine fra due cittadine, entrambe votate al turismo, e soprattutto per mano della Delegazione Pontificia. Che fine ha fatto, l’essere umano, che fine hanno fatto le famiglie, i bambini di Montorso, quelle creature che sono “carezza di Dio”?” Magari hanno creduto davvero che lasciando installare un’antenna di 32 metri con 12 ripetitori che attraversano case, famiglie, vite, stavano facendo qualcosa come il “bene comune” tanto auspicato dal Santo Padre». Altri striscioni sono comparsi sotto l’antenna e nelle frazioni di Montorso e Grotte, quella confinante, che solidarizza.
Il Comune ha formalizzato la richiesta di sospensiva che di fatto blocca per più o meno fino a fine mese l’istallazione del ripetitore Iliad. Sarebbe l’inizio di un percorso condiviso tra amministrazione comunale e comitato che può scongiurare l’istallazione della stazione radio.