LORETO – La decisione di eradicare le specie di nutrie dal territorio loretano lascia perplessi alcuni residenti e le guardie zoofile che contestano sia il metodo, proponendo, al posto dell’abbattimento dopo la cattura, la sterilizzazione di quegli animali, e poi le modalità con cui viene svolto, attraverso cattura tramite gabbie apposte nel territorio.
La guardia zoofila di Legambiente, Sara Bufarini, che venerdì 6 settembre si è trovata sul posto a Montorso per segnalare alla Forestale la condizione di una nutria in trappola da ore, dice: «Nessun operatore era presente al momento della cattura, quell’esemplare in particolare è rimasto in gabbia ore, fino a sera, quando invece la nutria deve essere subito liberata, e poi, tra le altre cose, le gabbie sono al sole e non all’ombra come previsto. Segnaliamo anche che il pozzo lì accanto non è sicuro per le persone né per gli animali. Oggi il sindaco di Loreto minaccia chi disturberà le attività di prelievo al fine della soppressione e fa cancellare i commenti di chi protesta sulla pagina ufficiale del Comune. Vorrei ricordare che questa caccia alle nutrie viene pagata dai contribuenti che come minimo devono avere la possibilità di esprimersi al riguardo. Noi piuttosto continuiamo a segnalare una serie di metodi alternativi per ridurre la popolazione delle nutrie, tra cui la sterilizzazione. Devono essere contenute tramite un progetto ad hoc, non lasciate in gabbie trappola, è un comportamento crudele».
Una volontaria dell’Oipa, organizzazione internazionale protezione animali, di Ancona aggiunge facendo eco: «In alternativa a questa barbaria esiste la sterilizzazione, come fanno già in Italia altri Comuni civili. Le nutrie sono animali innocui».