LORETO – Verrà come pellegrino alla Santa Casa, per i giovani. È questo lo spirito che animerà la visita di Papa Francesco Bergoglio a Loreto. Una data scelta non a caso dal Pontefice per far visita alla città mariana: proprio il 25 marzo, infatti, ricorre l’annunciazione del concepimento di Gesù.
«Il Santo Padre ha scelto proprio la festa teologica di questo santuario – spiega Monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo di Loreto – che celebra il sì di Dio e il sì di Maria che accoglie la presenza di Dio». Un momento significativo e forte che il Papa stesso «vivrà celebrando l’eucarestia in Santa Casa», sottolinea l’arcivescovo.
Il santuario di Loreto riveste una grande importanza: «San Giovanni Paolo II lo ha definito il primo santuario internazionale – evidenzia Dal Cin – perché custodisce una delle reliquie più importanti della Terra Santa, ovvero la Santa Casa di Loreto, che secondo la tradizione sarebbe stata trasportata in volo dagli angeli nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294.
Fin dalla sua presenza su questo colle, alla fine del 1200, fu meta di pellegrinaggi da tutte le parti del mondo, e ancora oggi le cappelle di questo santuario sono state decorate e promosse dai principali Stati europei».
Nella sua visita lauretana Bergoglio firmerà il documento a chiusura del sinodo giovanile. Un’attenzione speciale, quella rivolta dal Pontefice ai giovani: «Un messaggio di speranza – spiega Monsignor Fabio Dal Cin – rivolto ai giovani ma anche a tutta l’umanità e a tutta la Chiesa, per farsi carico dell’accoglienza e dell’accompagnamento, e per aiutare i giovani a scegliere bene durante la vita».
L’accoglienza verso i pellegrini caratterizzerà l’intera giornata come fortemente voluta dal Pontefice, che all’uscita dalla Basilica, dopo l’Angelus, si concederà alla folla dei fedeli.
La visita del Papa è attesa con trepidazione nella città: l’ultimo pontefice ad arrivare a Loreto è stato infatti Benedetto XVI nel 2012, a ridosso delle sue dimissioni. «È da quella data che Loreto e i loretani aspettano questa visita – spiega il sindaco Paolo Niccoletti -. L’annuncio repentino ha elettrizzato tutta la città, stiamo vivendo una sorta di periodo d’avvento, come i bambini che attendono il Natale: siamo tutti in attesa festosa e gioiosa e anche impegnativa di questo evento che conferma l’importanza della città, del santuario e del sacro mistero che le mura della Santa Casa ospitano per tutta la cristianità».
La macchina organizzativa, ormai più che collaudata, sta lavorando a pieno regime per permettere ai pellegrini di incontrare il Papa nella maniera più agevole possibile, come spiega il primo cittadino. «Sono diverse le visite dei Papi che abbiamo avuto l’onere e l’onore di ospitare – spiega il sindaco -. È già in moto tutta la macchina degli uffici comunali, degli uffici tecnici e della protezione civile che, grazie alla collaborazione di prefettura, questura, forze armate e vigili del fuoco, stanno approntando tutte quelle misure che potranno consentire ai pellegrini di poter arrivare a Loreto in maniera agevole e di poter fruire dell’incontro con il Papa nella maniera più tranquilla possibile».
Il sindaco, oltre ad organizzare gli aspetti legati alla viabilità e ai parcheggi, ha rafforzato il controllo del territorio e l’apparato di videosorveglianza già esistente con un occhio elettronico che vigilerà su tutti gli accessi cittadini.
Nonostante la visita del Pontefice non rivesta carattere di ufficialità, la città consegnerà in dono al Papa un rosario, «segno della devozione mariana ed espressione dell’ingegno e della maestria dei nostri artigiani», sottolinea Niccoletti.
«In concomitanza con la visita del Papa e in coerenza con lo spirito di Bergoglio, ospiteremo una delegazione proveniente dalla città di Giuda, in Sudan», spiega il sindaco. «Un Paese provato dalle asperità del clima, dalla mancanza di sviluppo e di opportunità economiche e dalle persecuzioni. Speriamo possa avere un messaggio di fiducia e di speranza anche da parte della città di Loreto».