LORETO – Sono stati presentati oggi (7 luglio) i lavori di restauro della Cappella dei Santi Pellegrini (Pomarancio) e della cupola della Basilica di Santa Casa di Loreto. Il complesso delle opere eseguite nella basilica, nel quale si ascrivono i lavori di restauro, è stato finanziato con fondi messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il tramite del Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche per la Toscana le Marche e l’Umbria, sede coordinata di Ancona. È stato portato avanti tra il 2018 e il 2021. Il progetto, presentato nel 2016 dalla Delegazione Pontificia, ha ricevuto l’approvazione del Comitato Tecnico Amministrativo al Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche, ed il parere favorevole della Soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio delle Marche.
La cappella del Pomarancio
Il restauro della Cappella dei Santi Pellegrini ha interessato sia interventi di natura strutturale, legati alla volta al fine di aumentarne la stabilità, sia delle superfici decorate seguendo la filosofia dell’intervento minino necessario e non invasivo nell’ottica di un restauro conservativo e filologico. Aggiunta l’illuminazione. L’intervento, effettuato da LdR di Paolo Pallotto e Sardellini costruzioni, ha avuto un costo complessivo di 890mila euro. La sala ha più di 400 anni di vita. Il cielo è ispirato alla vita della Madonna. È alta 12 metri e ha raccolto persino gli ex voto delle corti reali (trafugate da Napoleone). «Questa cupola è riconosciuta come la cappella Sistina delle Marche. La mia riconoscenza – ha detto monsignor Fabio Dal Cin, delegato pontificio di Loreto – va al Ministero delle Infrastrutture e alle istituzioni che in modo sinergico hanno contribuito a restituire ai tanti visitatori e fedeli una parte significativa della bellezza che questo Santuario Pontificio conserva e offre».
La cupola della basilica
La cupola del Seicento, affrescata prima dal Pomarancio e poi da Maccari, si staglia bianca, visibile a chilometri di lontananza. L’intervento ha avuto un costo di un milione e 800mila euro. È stato fatto in modo che la basilica non fosse mai chiusa durante i lavori che sono andati avanti anche in periodi molto difficili, come quello dell’emergenza covid. Presentava ammaloramenti dovuti alla vetustà che avrebbero comportato gravi rischi. Intervenuta da ultimo anche l’Università Politecnica delle Marche.
Alla presentazione dei restauri, che ha avuto luogo proprio nella Cappella del Santi Pellegrini in rappresentanza del Governo ed in particolare del Ministero delle Infrastrutture, era presente Calogero Mauceri, Capo Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali, a rappresentare la Regione Marche l’assessore Chiara Biondi e il sindaco di Loreto Moreno Pieroni che ha ricordato l’indizione del Giubileo nel 2025. Presenti il dottor Giovanni Salvia, Provveditore Interregionale alle opere pubbliche per la Toscana, le Marche e l’Umbria, l’ingegner Carla Macaione, Dirigente della sede coordinata di Ancona del Provveditorato e l’ingegner Corrado Cipriani, responsabile del procedimento dei lavori di restauro. Ha moderato gli interventi il professor Gerardo Villanacci, Ordinario di Diritto Privato all’Università Politecnica delle Marche. L’evento si è inserito nella cornice “Le vie della bellezza”, progetto di iniziative legate al dialogo tra cultura e fede, avviato con la presentazione nel mese di aprile del libro scritto dal giornalista e già direttore del Tg2 Rai Antonio Preziosi dedicato al beato Papa Giovanni Paolo I. Il dottor Salvia ha ricordato che a marzo sono stati affidati i lavori per il palazzo Illirico (auditorium, nuova cucina e impianti), un intervento imponente da sei milioni di euro che dureranno circa un anno. Mauceri ha aggiunto: «C’è grande desiderio di bellezza in Italia e qui si sente. Sono a portare i saluti del ministro Salvini, con lui sono stati messi a bilancio 95 milioni di euro (2023-2025) per i restauri conservativi. Dobbiamo curare questo enorme bene pubblico che abbiamo».