Attualità

Loreto, presentato il Rapporto Immigrazione di Migrantes e Caritas

Sono emersi dati importanti, sia a livello internazionale, che nazionale e marchigiano e locale

La conferenza sui migranti a Loreto
La conferenza sui migranti a Loreto

LORETO – Simone Varisco della Fondazione Migrantes nazionale ha presentato oggi, 6 dicembre, nella sala Paolo VI di Loreto il 31esimo Rapporto Immigrazione 2022 “Costruire il futuro con i migranti” curato da Caritas e Migrantes. L’incontro, organizzato dalla Commissione Migrantes regionale per i direttori della Migrantes delle Diocesi marchigiane, è stato esteso anche ai direttori Caritas e degli Uffici per la Pastorale sociale e del Centro missionario. Sono emersi dati importanti, sia a livello internazionale, che nazionale e marchigiano e locale. «281 milioni sono le persone che vivono in un Paese diverso da quello di origine (il 3,6 per cento della popolazione mondiale), di cui 100 milioni sono migranti forzati e 169 per motivi di lavoro. Non ci si sposta solo per la guerra. Il Covid ha frenato i flussi migratori ma ha aggravato situazioni di fragilità esistenti – ha esordito Varisco -. Nessun continente è solo di arrivo o di partenza. In Italia ci sono 5.193.669 cittadini stranieri residenti al primo gennaio 2022, “solo” l’8,8 per cento della popolazione totale. Sono sei milioni e 800mila i cittadini con background migratorio in Italia, erano 5.171.894 al primo gennaio 2021. Ci sono state 12mila e 457 acquisizioni di cittadinanza nel 2021, di queste oltre 80mila per residenza. Provengono da Romania (20,8 per cento), Albania (8,4), Marocco (8,3), Cina (6,4) e Ucraina (4,6 ma sicuramente in aumento per il conflitto), in totale 48,5 per cento». In Italia sono 3.921.125 i permessi di soggiorno ai cittadini non Ue al primo gennaio 2022 (3.3 milioni nel 2021) e i primi tre Paesi per incidenza sono Marocco (443mila), Albania (423mila) e Cina (290mila). Tra i motivi famiglia (52 per cento), lavoro (27,8), asilo e protezione interna (13,6) e Stato (2,6). Imponente il fenomeno delle spose straniere frequente per nazionalità moldava e russa e la presenza delle donne dell’Est Europa (moldave e ucraine per lo più), super stabili sul territorio, di età dieci anni sopra la media. Nel 2021 poi il 9,5 per cento delle famiglie aveva almeno un componente straniero. Per quanto riguarda i giovani, gli alunni con cittadinanza non italiana sono 865mila e 388, sempre in aumento esponenziale dagli anni Settanta, fino all’anno scorso quando c’è stato un calo, il primo nella storia (fonte Ministero dell’Istruzione). Il 66,7 per cento degli alunni “stranieri” è nato in Italia ma non ha cittadinanza italiana, il 45 per cento ha origine europea. Il 35,4 è a rischio abbandono. Gli studenti “stranieri” nati in Italia scelgono più facilmente istituti tecnici e licei mentre i giovani di recente immigrazione optano per istituti professionali. Dal 2010-11 ci sono più 62 per cento di studenti “stranieri” iscritti negli atenei italiani, in prevalenza ragazze.

«Mi ha colpito il fatto che il futuro affascina solo il 47 per cento dei ragazzi stranieri (e il 49 degli italiani) e più i maschi che le femmine. Il 31 per cento ha paura del futuro. Il 22 non pensa al futuro. Sono meno preoccupati del Covid rispetto ai giovani italiani ma di più per le malattie in generale. È più elevata la preoccupazione per guerre, fame, povertà. Il 59 per cento dei giovani con cittadinanza straniera da grande vorrebbe vivere in un Paese estero». Da ultimo la religione: in Italia ci sono 2 milioni e 800mila stranieri cristiani (53 per cento) e un milione e mezzo di stranieri musulmani (29,5).

La situazione nelle Marche

Nelle Marche ci sono 127mila e 606 stranieri residenti nella Regione (meno 2,2 per cento), l’8,6 per cento della popolazione totale, di cui 46,1 per cento maschi e 53,9 per cento femmine, fatto che, ha spiegato Varisco, è indice di una migrazione stabile e strutturale. In particolare la provincia di Ancona ne conta 40mila e 695, Pesaro Urbino 28mila e 684, quella di Macerata 28mila e 390, Fermo 16mila e 338 e Ascoli Piceno 13mila e 499, numeri che segnano una sorta di omogeneità considerando invece gli accentramenti di regioni come la Lombardia (Milano). La Romani è in testa con 23mila e 382 presenze, poi Albania 14mila e 486, Marocco (10mila e 116), Cina (9mila e 939) e Pakistan (seimila e 428). Spazio anche ai giovani: nelle Marche ci sono 23mila e 874 alunni cittadini non italiani (2019-20), l’11,4 per cento, dato superiore rispetto alla media italiana, meno 451 però rispetto al precedente anno scolastico 2018-19. In particolare 646 sono gli ucraini accolti in 139 scuole al giugno scorso. È l’ultima delle regioni sopra la media (Italia 10,3).

Monsignor Dal Cin

«250 milioni sono i migranti nel mondo, si spostano per cercare sicurezza. Penso a loro e come loro ai nostri nonni che si sono mossi per cercare lavoro tra le mille incertezze – ha detto monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo delegato pontificio di Loreto -. Occorre andare oltre, dalla semplice accoglienza alla fraternità universale. Fare della diversità culturale un’opportunità per tutti e con i migranti costruire un futuro, ecco il messaggio di speranza ripreso da papa Francesco».