LORETO – Giovani ma soprattutto anziani hanno sofferto la solitudine durante il lungo periodo della pandemia. Evitare proprio l’isolamento sociale anche attraverso l’utilizzo del tablet è il senso del progetto messo a punto dal comitato di Loreto della Croce Rossa, voluto dalla Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa. L’iniziativa è stata realizzata alla Casa Hermes dove il comitato locale della Cri è attivo da diversi anni per iniziative di supporto sociale: la messa a disposizione dei tablet ha rappresentato quindi un ennesimo tassello del rapporto stretto con la residenza lauretana.
«Il progetto ha conosciuto un seguito importante ed è stato di notevole supporto a chi vi ha aderito. I nostri ospiti – afferma il presidente della Fondazione Opere laiche lauretane e Casa Hermes Italo Tanoni – adeguatamente coadiuvati hanno potuto contare su questi nuovi strumenti tecnologici che ha consentito loro di mantenersi in contatto con le famiglie, evitando il temuto isolamento dei periodi di chiusura verso l’esterno, oltre che di divagarsi con attività che ne hanno risvegliato la creatività». «Siamo orgogliosi – afferma la presidente della Croce Rossa comitato di Loreto Alessandra Volpini – di aver aiutato gli ospiti della struttura ad uscire dall’isolamento di questi mesi difficili e farli sentire meno soli, grazie ai tablet con cui hanno potuto rimanere più facilmente in contatto con le rispettive famiglie ed anche regalarsi qualche significativo momento di spensieratezza. L’utilità del progetto ci ha reso particolarmente soddisfatti e ci ha regalato momenti molto emozionanti che ci hanno fatto sentire meglio pur in un contesto complicato come quello della pandemia».
Ad ottobre, una volta informati gli ospiti e i relativi familiari che hanno aderito al progetto, sono stati distribuiti i 15 tablet forniti dalla Federazione internazionale e si è dato il via alle attività che prevedevano momenti di insegnamento digitale alternati ad altri di natura più ricreativa (giochi, musica, tombola) aperti anche gli altri ospiti della struttura. Un passaggio determinante, questo, capace di favorire soprattutto la comunicazione con i familiari ed il mondo esterno attraverso l’uso delle nuove tecnologie digitali. L’incedere della pandemia in autunno ha poi costretto a rivedere la modulazione del progetto sotto forma di dad. Fino alla fine di dicembre, infatti, grazie alla disponibilità delle psicologhe che collaboravano dalla struttura, gli ospiti hanno continuato a comunicare con l’esterno attraverso video-chiamate individuali e di gruppo e messaggistica varia. Anche le attività ricreative sono continuate da remoto con la condivisione di video musicali, ascolti guidati di opere liriche, concerti natalizi.